sindaci, area, irapFumata bianca dopo l’incontro a Palazzo Chigi sulla legge di stabilità. Padoan difende la manovra: “misure in delicato equilibrio”. Rete Imprese Italia: il provvedimento “non contiene risposte che le imprese auspicano da molto tempo: soprattutto non viene prevista l’abolizione dell’Imu sui beni strumentali e attività d’impresa”.

 

E’ tornato il sereno nei rapporti tra Governo e Regioni. A sintetizzare l’esito dell’incontro a Palazzo Chigi è stato il presidente della Conferenza delle Regioni: “Valutazione positiva per la tempestività e autorevolezza”, ha detto Sergio Chiamparino. “Mi pare si sia definita – ha aggiunto – un’intesa su un percorso e per alcuni aspetti di merito che mi pare possa portare a condividere la legge di Stabilità. Che peraltro in una conferenza definimmo ‘un bicchiere mezzo pieno'”. Poi l’annuncio del sottosegretario alla presidenza del consiglio, Claudio De Vincenti: “venerdì il Cdm varerà un decreto con cui risolveremo un problema di natura contabile” per le Regioni, ha spiegato aggiungendo che “sarà chiarito fino in fondo un aspetto che ha creato problemi in settimana ma che era del tutto risolvibile”.

 

Inoltre governo e Regioni, come ha spiegato De Vincenti, hanno convenuto di proseguire il confronto sulle questioni sanitarie e su quelle non sanitarie. Tavoli tecnici saranno in particolare avviati sulla governance della spesa farmaceutica e sui costi standard. “Vogliamo arrivare alla piena appicazione dei costi standard per garantire servizi più efficienti e piuùefficaci ai cittadini”, ha spiegato De Vincenti. Il quale ha inoltre riferito che nel corso del vertice “Renzi ha sottolineato come con questo governo il fondo sanitario nazionale sia cresciuto anno dopo anno”. Deluso invece il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: “Aria fritta. Abbiamo ascoltato le solite promesse”.

 

Sulla sanità, ha aggiunto, “abbiamo chiesto di aumentare il fondo, di attuare i costi standard e ci hanno detto che si farà un tavolo che, forse, nel 2016, portera’ qualche risultato. Da parte nostra assoluta delusione”. Pronta la replica di De Vincenti: “peccato che alcuni presidenti di Regione non perdano mai il vizio di stare in campagna elettorale…”, ha commentato.

 

Padoan difende la manovra: “misure in delicato equilibrio”

 

La legge di stabilità mette insieme, in un ”delicato equilibrio”, l’obiettivo di porre il debito in una  ” traiettoria declinante” e misure per favorire la crescita, dando ”respiro” a famiglie e imprese. Un pacchetto di interventi, per un ammontare totale de 28,7 miliardi di euro, che vanno dal mezzogiorno alla sterilizzazione delle tasse, passando dagli incentivi per le assunzioni al finanziamento dell’ istruzione, ricerca e cultura, e arrivando fino al contrasto della povertà. Il ministro dell’ Economia, Pier Carlo Padoan, davanti a senatori e deputati delle commissioni  Bilancio ha difeso punto per punto la manovra del prossimo anno.

 

Rete Imprese Italia: il provvedimento “non contiene risposte che le imprese auspicano da molto tempo: soprattutto non viene prevista l’abolizione dell’ Imu sui beni strumentali e attività d’impresa”.

 

Nei giorni scorsi Rete Imprese Italia ha espresso “delusione per il mancato intervento sull’imu sui beni strumentali” e ha giudicato non “verosimile” la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia solo per il 2016 “replicando tra un anno” lo sblocco. Per Rete Imprese la legge di Stabilità “non contiene risposte che le imprese auspicano da molto tempo: soprattutto non viene prevista l’abolizione dell’ Imu sui beni strumentali e attività d’impresa.

 

L’Imu rappresenta un costo su cui dovrebbe essere almeno riconosciuta la piena deducibilità dalle altre imposte indirette”. Sempre riguardo alle norme sulle imprese, Rete Imprese ha chiesto di “inserire anche i beni immateriali” nel computo dei superammortamenti “e di snellire le procedure della Sabatini”. “Da parte nostra – ha proseguito Giorgio Merletti, presidente di Confartigianato – c’è una forte contrarietà sul taglio disposto dalla Stabilità alle risorse per i Caf, ed esprimiamo un atteggiamento critico per il taglio ai patronati che segue i tagli degli anni scorsi”.

 

Rete Imprese si dice inoltre contraria “all’azzeramento del fondo per il finanziamento di sgravi contributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello, a copertura del nuovo regime fiscale dei premi di produttività e per l’ ampliamento del welfare aziendale”.