patto, coccarda-sindaco (1)“Nel decreto legge enti locali ci dovranno essere misure per tenere fuori dal patto di stabilità i cofinanziamenti degli enti locali stessi alle opere pubbliche realizzate sulla base di fondi Ue”.

 

Queste le parole del sindaco e coordinatore Anci città metropolitane Dario Nardella. “Un esempio di questo tipo di opere è costituito dalla tramvia a Firenze, se la spesa per questo tipo di interventi fosse conteggiata nel patto, si arriverebbe al risultato paradossale di far mancare ai Comuni la possibilità di realizzare le opere stesse, per sforamento dei limiti previsti, con questa norma invece, si rimuove il paradosso e si dà al contempo una boccata d’ossigeno alle casse degli enti locali: le capacità di spesa così liberate, potrebbero consentirci di inserire nuove risorse nell’edilizia scolastica e nella viabilità”.

 

Intanto va detto che “un confronto positivo con il Governo ha permesso di concordare soluzioni attese dai Comuni per permettere loro di gestire le proprie risorse in un quadro di certezza”. Tutto questo è stato dichiarato dal presidente dell’Anci, Piero Fassino, al termine dell’incontro Anci-governo svoltosi a Palazzo Chigi e presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti.

 

“Apprezziamo – ha detto Fassino – che il governo abbia accolto molte delle proposte che l’Anci ha avanzato e ci sono, perciò, le condizioni per l’emanazione del decreto Enti locali.”

 

Nello specifico delle questioni su cui è già stato trovato l’accordo, i Comuni potranno rinegoziare i mutui contratti con Cassa depositi e prestiti e utilizzarne i proventi per la spesa corrente. Sono stati poi allentati molti dei vincoli sul personale e c’è accordo anche sulle deroghe al Patto di stabilità, che saranno riconosciute per interventi di edilizia scolastica e di riassetto idrogeologico.

 

Inoltre, per quanto riguarda le Città metropolitane e gli enti di area vasta che hanno ereditato sforamenti del Patto di stabilità, l’intesa con il governo prevede l’applicazione di sanzioni rimodulate verso il basso. Infine, i Comuni potranno liberare risorse conferendo i loro immobili a fondi immobiliari predisposti da Invimit.

 

Per quanto riguarda invece il Fondo compensativo Imu-Tasi, il governo ha riconosciuto la necessità di rinnovarlo, riservandosi allo stesso tempo di indicare nei prossimi giorni la dimensione dello stesso. L’esecutivo si è anche riservato di approfondire tecnicamente la proposta Anci di utilizzare le risorse ancora giacenti del fondo di Cassa depositi e prestiti (ex Dl 35 istituito per i pagamenti commerciali) per far fronte a esigenze di liquidità dei Comuni.