Oltre il 69% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, oltre il 24% da società di capitali e un abbondante 5% da società di persone. È quanto si evince dalla sintesi dell’aggiornamento, al mese di novembre 2015, delle informazioni di natura economico-fiscale, basate sull’elaborazione dei dati dell’Anagrafe tributaria da parte dell’Osservatorio sulle partite Iva, e pubblicate sul sito del dipartimento delle Finanze. A distanza di un anno, il panorama è complessivamente invariato.
Le informazioni riguardano i dati statistici, relativi alle partite Iva aperte da nuove imprese e professionisti, suddivisi per natura giuridica, territorio, attività economica e, per quanto riguarda le persone fisiche, per caratteristiche demografiche (sesso ed età).
Per natura giuridica
L’elaborazione del dipartimento delle Finanze, secondo la natura giuridica del contribuente, mostra che il 69,3% delle nuove partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 24,5% da società di capitali, il 5,2% da società di persone. La quota dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente l’1% del totale delle nuove aperture. Rispetto al novembre 2014, c’è stato un apprezzabile aumento di avviamenti per le società di capitali (+13,2%), mentre le persone fisiche e le società di persone hanno registrato una diminuzione, rispettivamente del 3,7% e del 7,8 per cento.
Per caratteristiche demografiche
Con riguardo alle persone fisiche, la ripartizione è pressoché stabile, con il 61,4% di aperture di partite Iva da parte di contribuenti di genere maschile.
Il 49% viene fatto registrare da giovani fino a 35 anni e il 33,1% da persone appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dell’anno scorso, la classe di età più giovane segna un significativo calo di aperture (-10,5%), mentre le classi più in là con l’età mostrano incrementi tra il 12 e il 13%. Secondo il paese di nascita, l’analisi segnala, inoltre, che un avviamento su cinque è operato da parte di un soggetto nato all’estero. Considerati i soli dati delle persone fisiche, nello scorso mese di novembre, quasi 3mila soggetti hanno aderito al nuovo regime forfettario, mentre oltre 9mila hanno aderito al regime fiscale di vantaggio. Complessivamente, tali adesioni rappresentano il 31,7% del totale delle nuove aperture.
Per ripartizione territoriale
L’esame degli stessi dati, secondo il criterio territoriale, ci mostra che il 43,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,6% al Centro e il 33,9% al Sud e nelle Isole. Il confronto con lo stesso mese del 2014, mostra incrementi significativi nella Provincia autonoma di Trento (+18%), in Emilia-Romagna (+12,8%) e in Liguria (+8,7%), mentre le flessioni più consistenti si rilevano nella Provincia autonoma di Bolzano (-30,5%), in Molise (-9,8%) e in Valle d’Aosta (-8,3%).
Per settore produttivo
In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio continua a registrare il maggior numero di avviamenti di partite Iva, con circa il 24,2% del totale, seguito dalle attività professionali con il 13,2% e dall’agricoltura con il 9,8 per cento. Rispetto a novembre 2014, tra i settori principali, si osserva un aumento sensibile nel comparto dei trasporti/magazzinaggio (+30,7%) e incrementi, seppure più contenuti, nell’agricoltura (+16,8%) e nelle attività manifatturiere (+12,6%). Le maggiori flessioni si registrano, invece, nelle attività professionali (-16,5%), in quelle finanziarie (-8,8%) e nei servizi di comunicazione (-6%).
La lettura dei dati
Sul sito del dipartimento delle Finanze, nell’area riservata alle statistiche fiscali, è possibile leggere i dati, forniti dall’Anagrafe tributaria ed elaborati dall’Osservatorio sulle partite Iva, con una modalità dinamica di navigazione che facilita la selezione delle classificazioni di interesse e permette all’utente di consultare con maggiore semplicità le informazioni.