Il Consiglio dei Ministri ha recentemente esaminato lo schema del nuovo Piano Strutturale di Bilancio di medio termine, parte della riforma delle regole di bilancio europee, in conformità al Regolamento (UE) 2024/1263.
Nelle sue intenzioni questo piano economico di medio termine vuole garantire la sostenibilità economica dell’Italia, attraverso una gestione responsabile delle risorse e l’implementazione di riforme capaci di rafforzare il sistema economico nel lungo periodo.
Ovviamente se poi le premesse saranno rispettate sarà solo il tempo a dirlo: nel frattempo comunque esaminiamo più nel dettaglio quali saranno i punti inseriti all’interno della scaletta del Governo.
Nuovo Piano Strutturale di Bilancio: cosa prevede?
Il documento prevede una crescita media della spesa netta vicina all’1,5% nei prossimi anni, un parametro attentamente monitorato dalla Commissione Europea. Questo indicatore chiave sostituisce i vecchi criteri di sorveglianza e punta a garantire un maggiore controllo sulle finanze pubbliche. La traiettoria delineata nel Piano è in sintonia con le previsioni già stabilite dal Programma di Stabilità presentato ad aprile.
L’Italia, attualmente sotto la procedura di deficit eccessivo, continuerà a seguire una politica fiscale rigorosa. Il Governo si è impegnato a ridurre il deficit al di sotto del 3% del PIL entro il 2026, un obiettivo più ambizioso di quanto inizialmente proposto dalla Commissione Europea. Questo percorso di consolidamento mira a garantire la sostenibilità del debito pubblico nel lungo termine, offrendo così al Paese una maggiore capacità di affrontare eventuali sfide future.
Obiettivi strategici del Piano
Uno degli aspetti centrali del Piano riguarda le riforme e gli investimenti previsti per i prossimi anni. Il Governo ha delineato un programma di aggiustamento dei conti pubblici esteso da quattro a sette anni, un periodo ritenuto necessario per affrontare in modo strutturale le sfide economiche del Paese. Le due principali finalità del Piano sono:
- il controllo della spesa netta aggregata, escludendo le nuove entrate e gli interessi sul debito
- e la pianificazione di riforme e investimenti cruciali per il rilancio dell’economia.
Il Piano Strutturale di Bilancio non si limita alla gestione delle spese pubbliche, ma si propone di proseguire il lavoro iniziato con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Le riforme previste puntano a migliorare settori strategici come la pubblica amministrazione, il sistema giudiziario e l’ambiente imprenditoriale, con particolare attenzione al miglioramento dei rapporti tra fisco e contribuenti. In questo modo, il Governo intende promuovere una maggiore efficienza e competitività del sistema Paese.
Prossimi passi e tempistiche
Il Piano sarà trasmesso al Parlamento dopo l’integrazione dei nuovi dati statistici forniti dall’Istat, previsti per il 23 settembre. Questo passaggio sarà seguito dalla presentazione del Documento Programmatico di Bilancio all’Unione Europea entro il 15 ottobre, mentre la legge di Bilancio verrà inviata alle Camere entro il 20 ottobre. Questi documenti costituiranno la base per la definizione della manovra economica che verrà attuata entro la fine dell’anno.