Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto che presenta alcune importanti novità in materia di adempimenti tributari e concordato preventivo: ecco di cosa si tratta.


Il testo interviene in ambiti diversi ambiti come il regime di adempimento collaborativo, la razionalizzazione degli adempimenti tributari e il concordato preventivo biennale. Le modifiche si rendono necessarie per adeguare la legislazione vigente ai requisiti della legge delega per la riforma fiscale, n. 111 del 2023.

Le novità in materia di adempimenti tributari e concordato preventivo

Il decreto prevede interventi su alcuni decreti legislativi precedenti emanati per l’attuazione della riforma fiscale, allo scopo di aggiornarli e integrarli.

Scoporiamo qui di seguito quali sono le principali modifiche introdotte da questo nuovo disposto normativo.

Adempimento collaborativo

Il sistema di adempimento collaborativo, istituito per favorire una cooperazione più stretta tra contribuenti e autorità fiscali, prevede che i soggetti obbligati certifichino e trasmettano informazioni riguardanti i rischi fiscali utilizzando specifici strumenti e procedure. Questi strumenti sono progettati per monitorare e segnalare eventuali anomalie o discrepanze nei dati fiscali.

La nuova normativa prevede l’introduzione di sanzioni specifiche in caso di certificazione infedele, ovvero quando i dati forniti attraverso questi sistemi non rispecchiano fedelmente la realtà. L’obiettivo di questa misura è duplice:

  • garantire la veridicità delle dichiarazioni: assicurare che le informazioni comunicate siano accurate e riflettano correttamente la situazione fiscale del contribuente.
  • prevenire abusi e frodi: ridurre il rischio di manipolazioni e dichiarazioni false che potrebbero compromettere l’integrità del sistema fiscale e danneggiare la corretta applicazione delle normative.

Razionalizzazione e semplificazione degli adempimenti tributari

Una delle modifiche più rilevanti riguarda i termini per la trasmissione dei programmi informatici utilizzati per il calcolo e la comunicazione degli indici sintetici di affidabilità (ISA). Questi programmi, che aiutano a determinare la compatibilità dei contribuenti con i parametri fiscali stabiliti, dovranno essere trasmessi seguendo scadenze aggiornate. Le nuove tempistiche sono state stabilite per garantire una maggiore precisione e puntualità nella trasmissione dei dati, facilitando così la gestione e la verifica delle informazioni da parte delle autorità fiscali.

Il decreto apporta modifiche ai termini di versamento periodico delle imposte e alle scadenze IVA, con particolare attenzione ai contribuenti minori. Tra le novità:

  • termini di versamento periodico: i termini per il pagamento delle imposte periodiche sono stati rivisti per rendere i tempi di versamento più flessibili e meglio allineati con le esigenze dei contribuenti.
  • scadenze IVA: le scadenze per i versamenti IVA sono state modificate per semplificare il processo e ridurre il carico amministrativo sui piccoli contribuenti e sulle imprese minori.

Concordato preventivo biennale

Una delle modifiche più significative riguarda i termini per la raccolta dei dati e per l’adesione alla proposta di concordato preventivo biennale:

  • termini per l’acquisizione dei dati: i nuovi termini stabiliscono scadenze più precise per la raccolta dei dati necessari all’elaborazione della proposta di concordato. Questa misura è stata introdotta per garantire che tutte le informazioni rilevanti siano raccolte in tempo utile, permettendo una valutazione accurata e tempestiva della proposta.
  • adesione alla proposta: sono stati aggiornati i termini entro i quali i creditori devono esprimere la loro adesione alla proposta di concordato. Questo cambiamento mira a facilitare una decisione più rapida e a migliorare la gestione delle trattative, riducendo i tempi di attesa e accelerando il processo di risoluzione.

Scadenza e disciplina delle cartelle esattoriali

A partire dal 1° gennaio 2025, le cartelle esattoriali non incassate entro cinque anni dalla loro emissione saranno automaticamente discaricate. In altre parole, verranno cancellate dal registro dei debitori. Questo discarico avverrà anche prima del termine quinquennale in caso di chiusura attività per fallimento, liquidazione giudiziale o se il debitore risulta nullatenente.

Il dossier di Senato e Camera sul nuovo decreto

Qui il documento completo.