Il Ministero dell’Interno ha ufficialmente approvato i modelli di certificazione relativi alla dimostrazione della copertura finanziaria dei servizi pubblici.
Il decreto, firmato il 19 febbraio 2025, riguarda gli enti locali in condizione di deficitarietà strutturale e quelli equiparati dalla normativa vigente. Il provvedimento sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Contesto normativo e criteri di applicazione
L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle disposizioni previste dal Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), in particolare dagli articoli 242, 228 e 243 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267. La normativa stabilisce parametri per individuare gli enti con difficoltà finanziarie, imponendo loro specifici obblighi di rendicontazione e trasparenza nella gestione delle risorse.
Gli enti locali considerati strutturalmente deficitari devono rispettare parametri oggettivi, inclusi nel rendiconto di gestione, e sono soggetti a controlli centrali sulla copertura finanziaria di alcuni servizi essenziali, tra cui:
- Servizi a domanda individuale;
- Gestione dei rifiuti urbani;
- Servizio idrico.
Inoltre, la certificazione è obbligatoria per gli enti che:
- Non hanno approvato o trasmesso il rendiconto di gestione nei termini previsti;
- Hanno dichiarato il dissesto finanziario e sono ancora nella fase di risanamento;
- Hanno adottato un piano di riequilibrio finanziario pluriennale.
Obblighi di certificazione e tempistiche
La normativa prevede che i modelli di certificazione siano aggiornati periodicamente per adeguarsi alle nuove esigenze di monitoraggio e controllo. Il decreto del Ministero dell’Interno dell’8 novembre 2021 aveva già fissato le modalità di certificazione per l’anno 2020, successivamente confermate per il 2021 attraverso una circolare ministeriale. Ora, con il provvedimento del 19 febbraio 2025, si stabiliscono le regole per l’anno 2022.
I modelli approvati si applicano ai comuni, alle province, alle città metropolitane e alle comunità montane che rientrano nei parametri di deficitarietà. Gli enti locali in dissesto devono continuare a presentare la certificazione per tutto il periodo di risanamento, pari a cinque anni, mentre quelli con un piano di riequilibrio pluriennale devono adempiere all’obbligo per l’intera durata del piano.
Digitalizzazione e semplificazione amministrativa
Il decreto si inserisce anche nel processo di modernizzazione della pubblica amministrazione, prevedendo l’uso di strumenti digitali per la gestione e la trasmissione della documentazione. Le recenti normative sulla digitalizzazione dei processi amministrativi favoriscono una maggiore efficienza, garantendo al contempo trasparenza e tracciabilità dei dati.
Prospettive future
L’approvazione dei nuovi modelli di certificazione rappresenta un ulteriore passo verso un maggiore controllo sulla sostenibilità finanziaria degli enti locali. Con l’entrata in vigore di questo provvedimento, le amministrazioni interessate dovranno adeguarsi alle disposizioni e garantire il rispetto dei parametri stabiliti, contribuendo a una gestione più efficiente e responsabile delle risorse pubbliche.