Colaf: Italia leader in Europa nella lotta alle frodi contro la Ue. La relazione del Comitato nazionale evidenzia come il nostro Paese abbia efficacemente perseguito i fenomeni di truffa ai danni del budget comunitario nel periodo 2010-2017.
È stata presentata al Parlamento la relazione annuale del Comitato nazionale per la repressione delle frodi nei confronti dell’Unione europea (Colaf) istituito presso il dipartimento Politiche europee della presidenza del Consiglio, con i risultati del 2017. Dalla relazione emerge che l’Italia risulta il Paese leader in Europa in tema di prevenzione e lotta ai fenomeni di frode ai danni del bilancio europeo, capace di combattere la criminalità finanziaria grazie a più efficaci strumenti normativi.
Il documento, in particolare, evidenzia come l’Italia a livello europeo sia stato il Paese con il più alto numero di decisioni giudiziarie adottate, rispetto alle raccomandazioni indirizzate dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf) a seguito di casi di sospetta frode. L’indice che misura questo rapporto, l’indictment rate, è pari al 58% rispetto a una media europea del 42 per cento.
I principali dati della relazione
Nel 2017, gli importi relativi ai casi di irregolarità e di frode si sono ridotti del 16%, passando da 110 a 92 milioni, quindi 18 milioni di euro in meno rispetto alla precedente annualità.
In ambito Unione europea, anche per l’anno 2017, il settore della “Politica di coesione e pesca” rappresenta quello maggiormente sensibile al fenomeno delle irregolarità e delle frodi rilevate, sia nel numero di segnalazioni (al 40%) sia nell’impatto finanziario (intorno ai 2/3 dell’importo complessivo). In Italia, la “Politica agricola comune” rimane (come nel 2016) il settore dove si evidenzia la maggior criticità per numero di irregolarità (con un dato pari al 46%, comunque in decremento rispetto al 70% dell’anno precedente).
Il Comitato ha svolto, inoltre, un’interessante analisi nel campo delle frodi, sospette o accertate, a danno dei fondi Ue, sviluppata per singola nazione. In particolare, sono stati acquisiti i dati relativi alle comunicazioni sia delle irregolarità che delle frodi dei Paesi che hanno ricevuto erogazioni dall’Unione europea superiori ai 100 milioni di euro.
Il dato nazionale, che emerge dallo studio, indica che in Italia, nello scorso anno, le frodi hanno inciso per una percentuale del 3,34% sul totale delle irregolarità segnalate (1.169). Un dato, quest’ultimo, inferiore alla media europea che si attesta all’8,94 per cento.
È proseguita anche l’attività di chiusura, avviata nel 2014, dei casi di irregolarità/frode più datati ancora aperti con la Commissione europea. Questa attività ha consentito la conclusione di 243 casi per un importo complessivo di oltre 61 milioni di euro. Si è così evitato il rimborso di tale somma alla Commissione europea, con un notevole risparmio per il bilancio nazionale.
Le linee strategiche del Comitato
Le future linee strategiche d’intervento del Comitato saranno, tra le altre, la realizzazione di una piattaforma nazionale antifrode, unica e integrata tra tutte le Amministrazioni competenti coinvolte nei finanziamenti europei, la cui elaborazione possa consentire di sviluppare “indici di rischio” e l’istituzione di tavoli tecnici permanenti con la partecipazione di tutte le Autorità di gestione di fondi europei, dei tecnici del Comitato, del dipartimento per le Politiche di coesione della presidenza del Consiglio dei ministri, dell’Autorità nazionale anticorruzione e della Guardia di finanza, e anche di magistrati del ministero della Giustizia e della Corte dei conti.
Le attività del Comitato
Il Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell’Unione europea (Colaf) ha funzioni consultive e di indirizzo per il coordinamento delle attività di contrasto alle irregolarità attinenti, in particolare, al settore fiscale e a quello della politica agricola comune e dei fondi strutturali. Inoltre, tratta le questioni connesse al flusso delle comunicazioni in materia di indebite percezioni di finanziamenti europei e ai recuperi degli importi indebitamente pagati.