I contributi ai comuni delle aree interne sono contributi a fondo perduto erogati alle attività economiche, artigianali e commerciali ubicate nei comuni delle aree interne, classificate secondo il criterio della perifericità e della minore dimensione demografica.
Si è già parlato in precedenza dei soggetti beneficiari, delle modalità di utilizzo del contributo, della registrazione sul RNA, del monitoraggio sul SiMon WEB, della revoca dei contributi e della pubblicità dei contributi assegnati.
Oggi mi preme concentrare l’attenzione sulle FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia di Coesione: il 28 gennaio 2021, il 24 marzo, l’ultimo aggiornamento è soltanto di pochi giorni fa per l’esattezza l’8 giugno.
FAQ contributi aree interne
L’Agenzia per la Coesione Territoriale ha cercato il più possibile di essere esaustiva e di aggiornare via via le FAQ sui fondi alle aree interne 2020-2022 in base alle richieste pervenute dai vari enti.
Le FAQ vogliono fugare tutti i dubbi del DPCM 24 settembre 2020. Le ho riprese una ad una e, per quanto possibile e soprattutto dove, le ho sintetizzate per fornire uno strumento immediatamente comprensibile e utile.
L’unica domanda a cui non troverete una risposta è: quando vengono erogati dallo Stato al comune i contributi aree interne? Dopo essermi confrontato con diversi enti ero giunto alla conclusione che il criterio per il trasferimento delle somme stanziate fosse quello dell’ordine alfabetico. L’altro ieri invece il comune di Z….. mi ha confermato di aver ricevuto i fondi. E così sono giunto a conclusione che il criterio resterà per me un mistero.
Le altre risposte invece le trovate di seguito.
FAQ 1. Ogni singolo intervento debba essere attivato un CUP? La funzionalità sulla BDAP è attiva per il monitoraggio? Tutti i contributi devono essere iscritti sul Registro Nazionale degli Aiuti di Stato?
Per ogni singola impresa beneficiaria deve essere attivato un CUP. L’iscrizione nel RNA è obbligatoria. Con riferimento specifico al monitoraggio (che è richiesto ai fini dell’ottenimento dei contributi successivi alla prima annualità) e agli aiuti di Stato, per le indicazioni operative si rinvia ai Ministeri competenti: il Mef – IGRUE per il monitoraggio; il Mise e il Mipaaf, in relazione agli adempimenti sul RNA.
FAQ 2. Che cosa si intende per attività economiche oggetto del DPCM?
Ai sensi dell’articolo 2 del DPCM, sono incluse tutte le attività economiche svolte nel settore dell’artigianato e del commercio previste dalle relative normative di settore, indipendentemente dalla natura giuridica del soggetto che le esercita. In ogni caso, ciascun Comune potrà, entro i termini previsti dal DPCM e in relazione alla specificità del proprio territorio, conformare il bando alla realtà economica locale.
FAQ 3. Le nuove attività devono essere già insediate o è sufficiente siano registrate in Camera di Commercio?
Per le nuove attività, l’impresa, piccola o micro che sia, deve possedere tutti i requisiti indicati nell’articolo 4, comma 1, del DPCM all’atto della concessione definitiva del contributo. Devono svolgere attività economiche attraverso un’unità operativa ubicata nei territori dei comuni, ovvero intraprendano nuove attività economiche nei suddetti territori comunali; essere regolarmente costituite e iscritte al registro delle imprese; non devono trovarsi in stato di liquidazione o di fallimento e non devono essere soggette a procedure di fallimento o di concordato preventivo.
FAQ 4. Il contributo dell’anno 2020 deve essere iscritto nel bilancio 2020? Come deve essere gestito? È corretto prevedere che l’utilizzo delle risorse previste per il 2020 (o anche il solo impegno dei fondi non essendovi specificazione diversa) debba avvenire entro 6 mesi dal 31/12/2020?
Per la gestione finanziaria e la rendicontazione delle risorse in questione, si rinvia alle disposizioni legislative sulla contabilità degli enti locali. L’utilizzo delle risorse, ai sensi del combinato disposto degli articoli 5, comma 2, e 7, comma 1, del DPCM, deve avvenire entro 6 mesi dalla conclusione dell’annualità di erogazione del contributo da parte del Mef ai singoli Comuni. Pertanto, nell’ipotesi del contributo 2020 erogato dal Mef nel corso del 2021, la scadenza per il relativo utilizzo (ovvero il pagamento del contributo dal Comune assegnatario all’impresa beneficiaria) e per il relativo monitoraggio è al 30 giugno 2022.
FAQ 5. Gli imprenditori agricoli possono essere destinatari dei contributi di cui al DPCM?
Gli imprenditori agricoli, fermo restando i requisiti di cui all’articolo 4 del DPCM, possono essere destinatari di contributi per lo svolgimento delle attività di natura commerciale connesse all’attività agricola.
FAQ 6. Cosa si intende per unità operativa di cui all’art. 4?
Per unità operativa si intende il luogo dove si svolge stabilmente l’attività lavorativa di uno o più dipendenti oppure la sezione produttiva aziendale avente caratteristiche di omogeneità. Ai sensi dell’art. 4, comma 1, del DPCM 24 settembre 2020 deve essere ubicata nei territori dei comuni assegnatari dei contributi oggetto del medesimo DPCM.
FAQ 7. Le risorse sono esclusivamente nazionali o è previsto un cofinanziamento europeo?
Si tratta di risorse nazionali ai sensi degli artt. 65 quater e 65 quinquies della L. 27 dicembre 2017, n. 205, e ss.mm.ii e mediante corrispondente riduzione del Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2014-2020 di cui all’art. 1, comma 6 della legge 27 dicembre 2013, n. 147.
FAQ 8. Deve essere applicata la disciplina in tema di DURC?
Sì, la disciplina prevista dal D.L. 9 agosto 2013, n. 69, conv., con modif. in L. 21 giugno 2013, n. 98, e ss.mm.ii resta ferma in merito.
FAQ 9. Con riferimento ai fondi stanziati per l’annualità 2020, possono essere impegnate le economie disponibili in aggiunta ai fondi per l’annualità successiva 2021?
Come previsto dall’art. 5 del DPCM 24 settembre 2020, l’erogazione delle annualità successive è subordinata all’utilizzo completo delle risorse erogate in riferimento alle precedenti annualità. Tale operazione viene verificata all’esito del monitoraggio di cui all’art. 6 del medesimo DPCM.
FAQ 10. I comuni possono pubblicare un bando mettendo a disposizione delle imprese sia le risorse dell’annualità 2020 che 2021?
Come già indicato nella FAQ 9, ai sensi dell’art. 5 del DPCM 24 settembre 2020, l’erogazione delle annualità successive è subordinata al completo utilizzo delle risorse erogate in riferimento alle precedenti annualità. Questo viene verificato all’esito del monitoraggio sul SiMon WEB di cui all’art. 6 dello stesso DPCM.
FAQ 11. La data di ammissibilità delle spese per le imprese: può coincidere con la data di pubblicazione del DPCM, con la data di pubblicazione del bando del Comune oppure le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda di contributo al comune?
L’ammissibilità delle spese sostenute dalle imprese sia per gestione che per investimenti decorre dal 1° gennaio dell’annualità del contributo. Ad esempio, per il contributo relativo all’annualità 2020, decorre dal 1° gennaio 2020.
FAQ 12. Nei casi di DURC non regolare, trova applicazione la disciplina relativa all’intervento sostitutivo?
Come disposto dall’art. 31, comma 8-bis, del D.L. 9 agosto 2013, n. 69 (conv., con modif. in L. 21 giugno 2013, n. 98, e ss.mm.ii.), alle erogazioni di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualunque genere da parte di amministrazioni pubbliche per le quali è prevista l’acquisizione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), si applica la disciplina dell’intervento sostitutivo di cui all’art. 31, comma 3, del già citato D.L. 69/2013.
FAQ 13. I contributi erogati sono soggetti alla ritenuta d’acconto del 4% ai sensi del DPR N. 600/1973?
Ai sensi dell’art. 28, comma 2, del Dpr 29 settembre 1973 n° 600, le Regioni, le Province, i Comuni, gli altri enti pubblici e privati devono operare una ritenuta del 4% con obbligo di rivalsa sull’ammontare dei contributi corrisposti alle imprese, esclusi quelli per l’acquisto di beni strumentali.
Le presenti FAQ hanno l’obiettivo di fornire chiarimenti in merito alle principali problematiche interpretative emerse in sede di prima applicazione. Per ulteriori informazioni, è possibile inviare specifici quesiti alla seguente mail: fsc.areeinterne@governo.it
Se invece si preferisce esternalizzare il servizio, come hanno scelto di fare già decine e decine di enti oberati di lavoro, inviaci la tua richiesta compilando il nostro form.
Fonte: articolo di Pier Paolo Dezzani