falso monetarioL’iniziativa, denominata “Staff exchange on investigative techniques against money counterfeiting” è stata organizzata dal Comando Carabinieri antifalsificazione monetaria ed è finanziata dalla Commissione europea. Il corso di approfondimento, che si è svolto di recente vicino Roma, ha visto protagonisti i rappresentanti delle forze di polizia, della magistratura e delle banche centrali nazionali di Albania, Croazia, Slovenia e Ungheria.

 

Italia, crocevia delle tecniche investigative

 

Elemento di novità dell’ edizione 2016 dello Staff Exchange è la programmazione di specifici moduli formativi strutturati secondo il metodo “Train the Trainer”. L’intento è consentire ai partecipanti di acquisire le conoscenze specifiche sulle caratteristiche di sicurezza delle banconote e monete in euro, sulla valuta europea contraffatta e sulle tecniche di indagine per contrastare la criminalità organizzata dedita alla produzione e al traffico internazionale di denaro falso e sulle metodologie e i procedimenti di stampa nello specifico settore penale. Il nucleo operativo antifalsificazione monetaria dei Carabinieri, insieme ad altre forze di polizia italiane, partecipa in prima persona alle attività di contrasto al crimine organizzato dedito alla falsificazione monetaria nell’ambito del programma comunitario “Pericles” per la protezione dell’euro e opera alle dipendenze del Comando Carabinieri Banca d’Italia.

 

In calo il numero di banconote falsificate 

 

Nel secondo semestre del 2015, secondo quanto indicato dalla Banca centrale europea, il numero di banconote false ritirate dalla circolazione ha registrato una lieve diminuzione. Al di là delle cifre, il Rapporto periodico conferma che le banconote in euro sono un mezzo di pagamento affidabile e sicuro.

 

A confronto i dati delle falsificazioni

 

Ammontano a 445mila le banconote in euro false ritirate dalla circolazione nel secondo semestre del 2015 che significa una diminuzione del 2% se rapportata alle 454mila del primo semestre. La quota di biglietti falsi, rileva il Rapporto, si mantiene su livelli molto contenuti se si considera che il numero crescente di biglietti autentici in circolazione è superiore ai 18mld di euro. Il picco maggiore di banconote false ritirate dalla circolazione è stato registrato, nel periodo compreso tra 2012 e 2015, nel secondo semestre del 2014 con 507mila pezzi che rappresenta ancora oggi, alla luce delle operazioni anti-falsificazione portate a termine, il valore più elevato in rapporto al primo semestre dell’anno (331mila), ai valori registrati nel 2013 (353mila e 317mila nel secondo e primo semestre) e nel 2012 (280mila pezzi soltanto nel secondo semestre).

 

La ripartizione dei falsi in base al taglio

 

Sempre secondo le risultanze del Rapporto, i tagli i tagli da 20 e 50euro continuano a far registrare il numero più elevato di falsificazioni fra le banconote. Rispetto ai dati della prima metà del 2015, la percentuale di banconote false da 20 euro è diminuita mentre quella relativa al taglio da 50 euro è aumentata. Nell’insieme, sottolinea ancora una volta il Rapporto, questi due tagli rappresentano l’83,3% dei falsi.

 

Più falsi individuati nell’area dell’euro

 

Un’ultima annotazione il Rapporto la dedica all’area geografica. La maggior parte delle banconote falsificate (98%) è stata rilevata in Paesi dell’area dell’euro mentre appena l’1,3% circa dei falsi rilevati proviene da Stati membri dell’Unione europea non appartenenti all’area e meno dello 0,7% da altre parti del mondo.

 

Al Mef un ruolo di centralità nel coordinamento

 

Le ultime novità normative (decreto legge 1/2012, convertito con modificazioni dalla legge 27/2012 in attuazione di un regolamento Ue 44/2009) individua nel ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Autorità competente all’emanazione delle disposizioni applicative nazionali sulle modalità di trasmissione per via telematica dei dati e delle informazioni relative al ritiro dalla circolazione del contante di banconote e monete metalliche in euro sospette di falsità. Nell’ambito di questo sistema, che si basa su individuazione, raccolta e analisi, è prevista la centralizzazione dei dati tecnici e statistici relativi ai casi di sospetta falsità presso l’Ufficio Centrale Antifrode dei Mezzi di Pagamento (UCAMP) del ministero dell’Economia e delle Finanze e di quelli utili alle indagini presso l’Ufficio Centrale Italiano del Falso Monetario del ministero dell’Interno (UCIFM).