locale, sud, sviluppo, province“Un incontro molto utile e molto positivo, molte delle questioni che nelle scorse settimane erano state oggetto di confronto ed approfondimento, questa mattina hanno trovato una soluzione positiva, accogliendo proposte e richieste formulate dall’Anci e che saranno contenute nel decreto enti locali che il governo si è impegnato a presentare al primo Consiglio dei ministri utile”. Lo ha spiegato il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, riferendo alla stampa gli esiti del nuovo round nella trattativa tra sindaci e governo sul decreto Enti locali, svoltosi stamattina a Palazzo Chigi. Dall’altra parte del tavolo per l’esecutivo erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio De Vincenti ed i sottosegretari all’Economia Baretta, agli Affari regionali Bressa, ed alla Pa Rughetti.

 

Il presidente Anci ha elencato le misure discusse nell’incontro odierno, la cui attuazione va “nella direzione di rendere più flessibile l’utilizzo delle risorse finanziarie” di cui godono i Comuni: “dall’utilizzo per la spesa corrente dei proventi della rinegoziazione dei mutui con la Cassa depositi e prestiti, all’esclusione delle sanzioni per le Città metropolitane che hanno ereditato sfondamenti del patto di stabilità da parte degli enti precedenti, fino alle norme che allentano i vincoli sulla gestione del personale”.

 

Quanto al tema del personale delle Città metropolitane, Fassino ha specificato che “c’è l’impegno del governo a coprire le spese di quel personale che avrebbe già dovuto essere mobilitato verso amministrazioni statali e regionali e che, invece, continua ad essere a carico di Città metropolitane ed enti di secondo grado”.

 

In ogni caso il presidente Anci ci ha tenuto a precisare che “pur in un quadro che continua ad essere oneroso e non semplice per lo sforzo richiesto ai Comuni, sono tutte misure che vanno nella direzione di agevolare la gestione quotidiana della vita delle amministrazioni”.

 

“Lavoreremo ancora in queste ore per affinare una serie di dettagli tecnici alle intese che abbiamo realizzato”, ha aggiunto Fassino, sottolineando come “su molti punti ci sono soluzioni positive che certamente consentono ai Comuni di redigere i bilanci entro il 30 luglio in una condizione di maggiore certezza finanziaria”.

 

Resta ancora irrisolto il fondo della consistenza del fondo perequativo per compensare i Comuni dei minori introiti derivanti dal passaggio dall’Imu alla Tasi, che i sindaci vorrebbero fosse di 625 milioni di euro. “Il governo ribadisce la giustezza della richiesta ma sul quantum del fondo – ha spiegato Fassino – si è riservato di fare altri approfondimenti anche in relazione al nuovo scenario che si e’ determinato dopo la sentenza della Consulta sulle pensioni”