Decreto Crescita 2019, le norme per i Comuni: ecco la prima nota di lettura a cura di Anci e Ifel sugli articoli di particolare interesse che li riguardano.
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.100 del 30-04-2019, il Decreto Legge 30 aprile 2019, n.34 recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” cosiddetto “decreto crescita”. Il decreto è entrato in vigore il 1 maggio ossia il giorno successivo alla sua pubblicazione.
Riportiamo di seguito gli articoli di maggior interesse per gli enti locali e una prima nota di commento degli stessi a cura di Anci e Ifel.
Decreto Crescita 2019, le norme per i Comuni
Ad esempio, l’Articolo 10 reca modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico.
Sebbene non direttamente impattante sugli enti locali, è noto che lo strumento della detrazione fiscale sul patrimonio immobiliare è una delle leve principali di raggiungimenti degli obiettivi locali e nazionali di efficientamento energetico, supportati e rimarcati anche dai Comuni.
Nello specifico, la corresponsione alternativa allo sgravio dell’IRPEF da parte del richiedente in termini di “sconto” sul dovuto da parte delle aziende, può agevolare gli interventi anche per chi non ha agio e liquidità finanziaria o per chi ha un basso carico IRPEF.
Lo strumento però diventa interessante se cumulato e abbinato con incentivi e aiuti in conto capitale e diretti (vedi ad esempio conto termico).
Un altro esempio riguarda l’Articolo 15 e l’estensione della definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali.
La disposizione, richiesta dall’Anci sin dall’introduzione della definizione agevolata dei ruoli nel dl fiscale 119 del 2018 ristabilisce uniformità di trattamento tra i contribuenti nei confronti dei quali sia stata attivata la riscossione coattiva mediante ruolo e quelli per i quali sia stata utilizzata la procedura dell’ingiunzione di pagamento.
In particolare, l’articolo 15 in esame prevede la possibilità per gli enti territoriali di introdurre la definizione agevolata dei provvedimenti di ingiunzione fiscale emanati dagli enti stessi o dai concessionari della riscossione di cui all’articolo 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, notificati negli anni dal 2000 al 2017, prorogando ancora una volta la prima definizione agevolata delle ingiunzioni di pagamento introdotta dal dl 193 del 2016.