deduzioni appello contenziosiL’analisi sui dati 2016 parte da quelli della mediazione, che influenzano inevitabilmente i volumi di nuovo contenzioso presso le commissioni tributarie.


 

L’indice di mediazione misura, infatti, il tasso di proficuità della gestione ossia l’efficacia del filtro amministrativo della mediazione in funzione deflativa del contenzioso. Nel 2016 risultano esaminate quasi 114mila istanze, di cui oltre 59mila definite in mediazione; l’indice è stato pari al 51,9 per cento.

 

 

INDICE DI MEDIAZIONE anno 2016
Istanze lavorabili
nel 2016 (A)
Ricorsi depositati
in Ctp (B)
Indice di mediazione
(A-B)/A
113.991 54.832 51,9%

 

 

Se consideriamo l’intero periodo di vigenza della mediazione, ossia dal 1° aprile 2012 sino al 31 dicembre 2016, si evince che, su oltre 450mila istanze, solo 206mila sono finite in contenzioso; ciò si è tradotto in circa 244mila ricorsi evitati a beneficio dell’attività delle commissioni tributarie.

 

 

INDICE DI MEDIAZIONE dal 2012 al 2016
Istanze notificate
dal 2/4/2012 al 31/12/2016 (A)
Ricorsi depositati
in Ctp (B)
Indice di proficuità
della mediazione (A-B)/A
450.782 206.507 54,2%
In totale, dal 2012 ad oggi, sono stati evitati oltre 244mila contenziosi

 

 

L’elevato indice di proficuità della mediazione (che complessivamente, dal 2012 a oggi è stato pari al 54,2%) ha prodotto effetti favorevoli sia sul flusso dei ricorsi notificati che sugli esiti del contenzioso.

***

 

 

Come emerge dalla tabella che segue, nel 2016 si registra un’ulteriore riduzione dei ricorsi in Ctp (-23,1%) rispetto al 2015, che conferma il trend degli ultimi anni. La riduzione è dovuta a diversi fattori, tra cui l’efficacia del filtro della mediazione, che ha tagliato mediamente oltre il 50% delle controversie di valore fino a 20mila euro e la contrazione del numero di atti emanati nel 2016.

 

 

FLUSSO RICORSI IN CTP
2015 2016 Confronto 2016/2015
107.095 82.407 -23,1%

 

 

Quanto alla ripartizione dei ricorsi per tipologia di atto impugnato, il 90% dei nuovi ricorsi in Ctp riguarda avvisi di accertamento e atti della riscossione. L’incidenza del contenzioso avverso avvisi di accertamento aumenta sensibilmente nei gradi successivi (soprattutto in virtù del più elevato valore medio in contestazione), fino ad arrivare al 70% circa dei ricorsi in Cassazione. Il contenzioso avverso atti del settore Territorio pesa complessivamente (ossia in relazione a tutti i gradi di giudizio) per il 4 per cento.

 

 

NUMERO RICORSI PRESENTATI PER ORGANO GIURISDIZIONALE
E TIPOLOGIA DI ATTO IMPUGNATO
Organo
giurisdizionale
Accertamento Rimborsi Liquidazione +
Riscossione
Altri atti Territorio
Ctp 39.699 4.334 32.488 3.956 1.930
Ctr 27.207 3.565 9.362 3.222 3.554
Cassazione 6.475 795 1.186 813 134
TOTALE 73.381 8.694 43.036 7.991 5.618
Organo
giurisdizionale
Incidenza sul
totale 2016
Incidenza sul
totale 2016
Incidenza sul
totale 2016
Incidenza sul
totale 2016
Incidenza sul
totale 2016
Ctp 48,2% 5,3% 39,4% 4,8% 2,3%
Ctr 58,0% 7,6% 20,0% 6,9% 7,6%
Cassazione 68,9% 8,5% 12,6% 8,6% 1,4%
TOTALE 52,9% 6,3% 31,0% 5,8%

4,0%

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Per quanto concerne gli esiti del contenzioso, si premette una precisazione metodologica: a differenza delle statistiche pubblicate dal Mef che (ispirate evidentemente da altre finalità) prendono a esame le pronunce depositate nell’anno, le rilevazioni dell’Agenzia delle Entrate sono riferite alle pronunce giurisdizionali passate in giudicato nell’anno, anche quando depositate in anni precedenti. Ai fini del controllo interno di gestione del contenzioso curato dall’Agenzia, non rileva tanto l’esito provvisorio del processo, quanto quello definitivo, a prescindere dal grado di giudizio in cui viene conseguito. In altri termini, l’Agenzia tiene conto di un solo esito per giudizio, quello conclusivo, tralasciando quelli provvisori destinati a essere sostituiti, a seguito di impugnazione del contribuente o dell’Agenzia, da una successiva pronuncia. Invero, l’indice di vittoria in giudizio calcolato su pronunce definitive evidenzia il livello di efficacia e di qualità degli atti emessi e, di riflesso, condiziona la propensione dei contribuenti a rinviare al giudice la soluzione delle questioni.

 

Coerentemente con il nostro sistema di consuntivazione che prende a base gli esiti “definitivi” dei giudizi, tra le sentenze favorevoli all’Agenzia consideriamo quelle di Cassazione con rinvio a cui, nel termine di un anno dalla pronuncia, non abbia fatto seguito la riassunzione del giudizio: tale circostanza, determinando la definitività dell’atto impugnato, come è pacifico in giurisprudenza, si sostanzia in una “vittoria” per l’Agenzia delle Entrate. Per tale motivo, le pronunce di rinvio della Cassazione depositate nell’anno non rientrano nel calcolo dell’indice di vittoria, in quanto il giudizio dovrebbe naturalmente proseguire con la riassunzione in commissione tributaria regionale, determinando il procrastinarsi della definitività.

 

Va altresì considerato che nelle elaborazioni dell’Agenzia rilevano tutte le pronunce che si riflettono sulla validità o meno dell’atto impugnato. Coerentemente con tale impostazione, rilevano, come esiti favorevoli all’Agenzia delle Entrate:

 

 

  • l’estinzione di un giudizio per rinuncia al ricorso da parte del contribuente o per altri motivi non di merito avanti alla Commissione tributaria provinciale
  • la mancata riassunzione dopo una sentenza di cassazione con rinvio,

 

 

producendosi in entrambi i casi l’effetto di rendere definitivo l’atto impugnato. Si tratta, ad evidenza, di esiti favorevoli per l’Agenzia che, nelle statistiche giudiziarie elaborate dal ministero, sono considerati invece di mera estinzione.

 

Per quanto concerne le pronunce intermedie, non può trascurarsi come la vittoria parziale, al pari della conciliazione giudiziale, rilevi comunque come conferma, seppure parziale, dell’atto notificato, da tenere distinta pertanto dagli annullamenti integrali del medesimo atto. Si precisa, infine, che il Mef calcola l’indice di vittoria senza considerare gli esiti del giudizio in Cassazione, analizzando solo l’attività delle commissioni tributarie.

 

 

INDICE DI VITTORIA NUMERICO SU SENTENZE RESESI DEFINITIVE NEL 2016
CTP CTR CASSAZIONE TOTALE
Pronunce divenute definitive di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE Pronunce divenute definitive di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE Pronunce depositate di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE Pronunce divenute definitive (A) di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE (B) Indice di vittoria B/A
72.167 52.513 29.678 17.681 5.015 3.704 106.860 73.898 69,2%
INDICE DI VITTORIA NUMERICO AL NETTO DELLE PRONUNCE
PARZIALMENTE FAVOREVOLI SU SENTENZE RESESI DEFINITIVE NEL 2016
CTP CTR CASSAZIONE TOTALE
Pronunce divenute definitive di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE Pronunce divenute definitive di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE Pronunce depositate di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE Pronunce divenute definitive (A) di cui favorevoli in tutto o in parte all’AdE (B) Indice di vittoria B/A
60.119 40.465 25.933 13.936 4.966 3.655 91.018 58.056 63,8%

 

 

Anche nel 2016, l’Agenzia delle Entrate ha visto confermata (totalmente o parzialmente) la propria pretesa in quasi 7 controversie su 10 (69,2%). Se si escludono dal calcolo le conciliazioni e le pronunce di accoglimento parziale (che rappresentano comunque un esito positivo, in quanto confermano seppur parzialmente la tenuta degli atti emessi), l’indice di vittoria si attesta al 63,8 per cento. Con l’indice “netto” si mettono a raffronto le sentenze totalmente favorevoli all’Agenzia delle Entrate, passate in giudicato nel periodo di riferimento, con il totale delle sentenze (favorevoli e sfavorevoli) resesi definitive nell’anno.

 

Un cenno particolare meritano i dati relativi ai giudizi in Cassazione, soprattutto per la rilevanza numerica che ha assunto il contenzioso tributario in sede di legittimità: i ricorsi in materia tributaria rappresentano stabilmente oltre il 30% del totale dei nuovi ricorsi presentati in Cassazione.

 

 

RICORSI IN CASSAZIONE SUDDIVISI PER RICORRENTE
(CONTRIBUENTE E AGENZIA)
2015 2016
Ricorsi presentati dal contribuente Ricorsi presentati dall’AdE Totale Percentuale ricorsi del contribuente rispetto al totale Ricorsi presentati dal contribuente Ricorsi presentati dall’AdE Totale Percentuale ricorsi del contribuente rispetto al totale
4.908 4.620 9.528 51,5% 4.624 4.788 9.412 49,1%

 

 

I ricorsi presentati nel 2016 sono in leggero calo rispetto al 2015 (-1,22%), passando da 9.528 a 9.412. Il 55% proviene da Lombardia (16,2% del totale), Lazio (12,6%), Campania (14,4%) e Sicilia (11,9%). Le prime tre strutture regionali fanno hanno fatto registrare importi in contestazione pari al 59% del totale nazionale.

 

 

ESITI IN CASSAZIONE TOTALE 2016
Decisioni favorevoli all’Agenzia
(A)
Decisioni sfavorevoli all’Agenzia
(B)
Giudizi di rinvio*
(C)
Totale
decisioni definitive 2016
D = A + B
Percentuale vittorie Agenzia
A / D
Percentuale vittorie contribuente
B / D
3.704 1.311 2.176 5.015 73,9% 26,1%
* Le pronunce di rinvio depositate nell’anno sono state considerate a parte in quanto non definiscono il giudizio, dovendosi attendere a tal fine o la mancata riassunzione da parte del contribuente (unico soggetto interessato a riassumere) o il passaggio in giudicato della pronuncia emessa a seguito della riassunzione.

 

 

 

ESITI IN CASSAZIONE DEI RICORSI PROPOSTI DALL’AGENZIA 2016
Decisioni
favorevoli all’Agenzia*
(A)
Decisioni
sfavorevoli all’Agenzia
(B)
Giudizi di rinvio**
(C)
Totale
decisioni definitive 2016
D = A + B
Percentuale vittorie
Agenzia
A / D
Percentuale vittorie contribuente
B / D
1.969 1.130 1.435 3.099 63,5% 36,5%
* Tra le pronunce favorevoli sono comprese le sentenze di rinvio con termine per la riassunzione scaduto nel 2016 e non riassunte: l’effetto di tali pronunce, infatti, è quello di rendere definitivo l’atto impugnato.
** Le pronunce di rinvio depositate nell’anno sono state considerate a parte in quanto non definiscono il giudizio, dovendosi attendere a tal fine o la mancata riassunzione da parte del contribuente (unico soggetto interessato a riassumere) o il passaggio in giudicato della pronuncia emessa a seguito della riassunzione.

 

 

 

ESITI IN CASSAZIONE DEI RICORSI PROPOSTI DAI CONTRIBUENTI 2016
Decisioni favorevoli all’Agenzia*
(A)
Decisioni sfavorevoli all’Agenzia
(B)
Giudizi di rinvio**
(C)
Totale
decisioni definitive 2016
D = A + B
Percentuale vittorie
Agenzia
A / D
Percentuale vittorie contribuente
B / D
1.735 181 741 1.916 90,6% 9,4%
* Tra le pronunce favorevoli sono comprese le sentenze di rinvio con termine per la riassunzione scaduto nel 2016 e non riassunte: l’effetto di tali pronunce, infatti, è quello di rendere definitivo l’atto impugnato.
** Le pronunce di rinvio depositate nell’anno sono state considerate a parte in quanto non definiscono il giudizio, dovendosi attendere a tal fine o la mancata riassunzione da parte del contribuente (unico soggetto interessato a riassumere) o il passaggio in giudicato della pronuncia emessa a seguito della riassunzione.

 

 

Dalle tabelle sui risultati emerge che:

 

 

  • nel 2016 l’indice di vittoria in Cassazione è stato pari al 73,9%, dato dal rapporto tra le sentenze favorevoli (comprese quelle di rinvio non riassunte nel 2016), pari a 3.704 – di cui 49 parzialmente favorevoli all’Agenzia – e il totale delle pronunce depositate (escluse quelle di estinzione e quelle di rinvio che siano state riassunte o per le quali ancora pendeva il termine per la riassunzione), pari a 5.015. Le pronunce di rinvio alle commissioni di merito, consuntivate a parte, sono state 2.176; la rilevazione degli esiti relative a queste ultime controversie avverrà solo a seguito del passaggio in giudicato della pronuncia emessa nella fase “rescissoria” oppure alla scadenza invano del termine per la riassunzione

 

 

 

  • distinguendo gli esiti in base al soggetto che ha proposto il ricorso, quando a ricorrere in Cassazione è stata l’Agenzia delle Entrate, l’indice di vittoria è stato pari al 63,5% (nel 2015 l’indice era pari al 69,5%); l’Agenzia delle Entrate ha vinto nel 90,6% dei casi quando il ricorso era stato presentato dal contribuente (nel 2015 tale percentuale è stata pari al 91,9%). Da una parte, ciò significa che spesso i ricorsi dei contribuenti sono meramente dilatori, in quanto tesi a evitare la riscossione di quanto deciso in base alla sentenza di secondo grado (ormai suscettibile anch’essa di sospensiva). Dall’altra, si giustifica l’elevato indice di impugnazione degli uffici (pari, nel 2016, al 26,1%): infatti, se consideriamo anche le pronunce di cassazione della sentenza con rinvio (1.435), gli uffici vedono accolti i propri ricorsi in tre casi su quattro.