Confermato il trend in forte riduzione dei ricorsi ancora in itinere. Nell’analisi statistica del Df si registra uno scarto di oltre seimila contese irrisolte in confronto all’analogo periodo 2016.
Nei primi tre mesi del 2017 le liti fiscali pendenti registrano un calo consistente: -13,4% rispetto all’anno scorso. In particolare, le controversie approdate al secondo grado di giudizio segnano un -9,3%, mentre quelle nuove diminuiscono del 12,08 per cento. Lo dice il rapporto sul contenzioso tributario, pubblicato sul sito del dipartimento delle Finanze, insieme alle appendici statistiche e al relativo comunicato stampa.
Il confronto tendenziale dei dati trimestrali, tradotto in numeri, si presenta così: 58.597 liti instaurate nei primi due gradi di giudizio da gennaio a marzo 2017, che vuol dire meno 6.008 in confronto allo stesso arco temporale del 2016 e, addirittura, meno 20.499 rispetto al primo trimestre 2015 e, se andassimo a ritroso fino al 2012, noteremmo che si tratta di un trend oramai consolidato.
Da un lato, dunque, si riducono le controversie, dall’altro aumentano le definizioni; sono le due facce della stessa tendenza: i ricorsi definiti in appello (Ctr), all’alba dell’anno, sono cresciuti del 2,82%, quelli chiusi già in Ctp fermano l’asticella a +2,10 per cento.
Tra le righe del rapporto si evince che, nel 45% dei casi, i giudizi – sia di primo sia di secondo grado – sono favorevoli completamente all’ente impositore; le decisioni che invece danno ragione del tutto al contribuente si fermano al 32% in Ctp, al 40% in Ctr. “Verdetti” intermedi al 12% in primo grado, all’8% in secondo. Infine, gli altri esiti e la conciliazione rappresentano l’11% del totale in Ctp e il 7% in Ctr.