contenzioso-tributarioCon la fine del 2015 è tempo di bilanci per il contenzioso tributario. L’anno si chiude in maniera positiva sia perché prosegue iltrend di decremento dei flussi di nuovi ricorsi sia perché si consolidano le già alte percentuali di vittoria definitiva in giudizio.

 

L’analisi parte dai dati della mediazione, che influenzano inevitabilmente i volumi di nuovo contenzioso presso le commissioni tributarie. L’indice di mediazione misura, infatti, il tasso di proficuità della gestione ossia l’efficacia del filtro della mediazione in funzione deflativa del contenzioso: in altri termini, evidenzia quante delle istanze presentate dai contribuenti e passate per la mediazione si sono concluse in fase amministrativa ovvero senza il deposito del ricorso in commissione.

 

Nel 2015 risultano esaminate oltre 115mila istanze, di cui 61.135 definite in mediazione; l’indice è stato pari al 52,8 per cento.

 

 

INDICE DI MEDIAZIONE 2015
Istanze di mediazione presentate nel 2015
(A)
Ricorsi depositati
(B)
Indice di proficuità della mediazione 2015 (A-B)/A
(C)
Controversie evitate
115.734
54.599
52,8%
61.135

 

 

Se consideriamo l’intero periodo di vigenza della mediazione, ossia dal 1° aprile 2012 sino al 31 dicembre 2015, si evince che su circa 340mila istanze, solo 151mila sono finite in contenzioso; ciò si è tradotto in oltre 188mila ricorsi evitati a beneficio dell’attività delle commissioni tributarie.

 

 

INDICE DI MEDIAZIONE dal 2012 al 2015
Istanze notificate dal 2/4/2012 al 31/12/2015
(A)
Ricorsi depositati in CTP
(B)
Indice di proficuità della mediazione (A-B)/A
(C)
Controversie evitate
339.495
54.599
55,4%
188.113

L’elevato indice di proficuità della mediazione (che complessivamente, dal 2012 a oggi, è stato pari al 55,4%) ha prodotto effetti favorevoli sia sul flusso dei ricorsi notificati che sugli esiti del contenzioso.

 

***

 

Come emerge dalla tabella che segue, nel 2015 si registra un’ulteriore riduzione dei ricorsi in Ctp (-2,4%) rispetto al 2014, che conferma il trend degli ultimi anni: significativa è la riduzione rispetto al 2011 (ultimo anno prima dell’introduzione dell’istituto della mediazione), pari quasi al 50% (47,5%).

 

 

FLUSSO RICORSI IN CTP 2014 – 2015*
2014
2015
DIFFERENZA 2015 SU 2014
109.762
107.095
-2,4%
* La tabella ricomprende anche i dati del contenzioso del Territorio (dal 1° dicembre 2012 l’Agenzia del Territorio è stata infatti incorporata nell’Agenzia delle Entrate). I ricorsi del settore Entrate del 2015 sono stati 99.677 contro i 91.761 d3el 2014 (+37,9% i ricorsi avverso atti della riscossione)
La differenza è ancora più marcata se si considerano soltanto i ricorsi di valore fino a 20mila euro che, rispetto al 2011, si sono ridotti di quasi il 60% (-57,2%). Per comprendere la portata e gli effetti reali dell’istituto della mediazione, basta considerare che nel 2011 i ricorsi sotto i 20mila euro rappresentavano oltre i 3/4 dei ricorsi presentati in Ctp; in questi anni sono scesi al di sotto del 50% consentendo ai giudici, attraverso il deflazionamento complessivo, di dedicare maggiore impegno alle controversie di valore più elevato.
***
Per quanto concerne gli esiti del contenzioso, va fatta una preliminare considerazione metodologica: l’Agenzia delle Entrate valorizza solo le pronunce definitive ovvero passate in giudicato nell’anno di riferimento, in quanto gli esiti definitivi evidenziano meglio il livello di efficacia e qualità degli atti emessi e, di riflesso, misurano la propensione dei contribuenti a rinviare al giudice la soluzione delle questioni.
INDICE DI VITTORIA NUMERICO su sentenze resesi definitive nel 2015
CTP
CTR
CASSAZIONE
TOTALE
NUMERO PRONUNCE DIVENUTE DEFINITIVE
DI CUI FAVOREVOLI IN TUTTO O IN PARTE ALL’AE
NUMERO PRONUNCE DIVENUTE DEFINITIVE
DI CUI FAVOREVOLI IN TUTTO O IN PARTE ALL’AE
NUMERO PRONUNCE DEPOSITATE

DI CUI FAVOREVOLI IN TUTTO O IN PARTE ALL’AE
NUMERO PRONUNCE DIVENUTE DEFINITIVE
(A)
DI CUI FAVOREVOLI IN TUTTO O IN PARTE ALL’AE
(B)
INDICE
DI VITTORIA
B/A
(C)
79.258
58.166
30.876
17.985
3.370
2.575
113.504
78.726
69,4%
Fonte: banca dati Agenzia delle Entrate (dati non desumibili dalle situazioni trimestrali tratte dalla banca dati delle Commissioni tributarie)

 

 

Nell’elaborazione proposta rilevano tutte le pronunce che si riflettono sulla validità o meno dell’atto impugnato. Coerentemente con tale impostazione, vengono considerati esiti favorevoli all’Agenzia delle Entrate sia le pronunce di estinzione da conciliazione o per rinuncia al ricorso da parte del contribuente avanti alla Commissione tributaria provinciale, sia la mancata riassunzione dopo una sentenza di cassazione con rinvio (che rende definitivo l’atto). Si tratta, a evidenza, di esiti confermativi della legittimità dell’atto impugnato, che nelle statistiche tratte dalle banche dati delle Commissioni tributarie e volte a evidenziare la produttività delle Commissioni, sono comprensibilmente considerati di mera estinzione. L’indice di vittoria considera anche gli esiti del giudizio in Cassazione, ovviamente non desumibili dalla banca dati delle Commissioni tributarie.

 

Nel 2015, l’Agenzia si è aggiudicata definitivamente quasi 7 controversie su 10 (69,4%); ciò significa che quasi 7 pronunce su 10 passate in giudicato nel 2015 hanno confermato totalmente o parzialmente la pretesa dell’Agenzia delle Entrate. Un cenno particolare meritano i dati relativi ai giudizi in Cassazione (riferiti al solo settore Entrate), soprattutto per la rilevanza numerica che ha assunto il contenzioso tributario in sede di legittimità: i ricorsi in materia tributaria rappresentano stabilmente oltre il 30% del totale dei ricorsi presentati in Cassazione.

 

 

ESITI IN CASSAZIONE TOTALE escluso il contenzioso del Territorio
DECISIONI FAVOREVOLI ALL’AGENZIA

(A)

DECISIONI SFAVOREVOLI ALL’AGENZIA

(B)

GIUDIZI DI RINVIO*

(C)

TOTALE DECISIONI DEFINITIVE 2015
A+B
(D)
PERCENTUALE VITTORIE AGENZIA SU TOTALE
A/D
(E)
PERCENTUALE VITTORIE CONTRIBUENTE
B/D
(F)
2.476 724 1.286 3.200 77,4% 22,6%
* Le pronunce di rinvio depositate nell’anno sono state considerate a parte in quanto non definiscono il giudizio, dovendosi attendere a tal fine o la mancata riassunzione da parte del contribuente (unico soggetto interessato a riassumere) o il passaggio in giudicato della pronuncia emessa a seguito della riassunzione.
Dalla tabella si evince che:
  • i ricorsi presentati nel 2015 sono in totale aumentati (+3,8%) rispetto al 2014 (da 9.025 a 9.366)
  • i ricorsi presentati dal contribuente (51,5%) per la prima volta superano quelli presentati dall’Agenzia delle Entrate
  • indice di vittoria: la rilevazione tiene conto degli esiti definitivi ovvero delle pronunce di cassazione senza rinvio depositate nell’anno nonché di quelle di rinvio senza riassunzione e che abbiano conseguentemente determinato l’estinzione del processo nell’anno. Le pronunce di rinvio depositate nell’anno e riassunte in Ctr sono consuntivate a parte in quanto non definiscono il giudizio (a tal fine, occorre attendere il passaggio in giudicato della pronuncia emessa a seguito della riassunzione).

 

 

INDICE DI IMPUGNAZIONE UFFICIO IN CASSAZIONE
2014 2015 DIFFERENZA
2015
SU 2014
PRONUNCE CTR SFAVOREVOLI ALL’UFFICIO*
(A)
Ricorsi proposti dall’ufficio
(B)
INDICE IMPUGNAZIONE
B/A
(C)
PRONUNCE CTR SFAVOREVOLI ALL’UFFICIO*
(A)
Ricorsi proposti dall’ufficio
(B)
INDICE IMPUGNAZIONE
B/A
(C)
21.982 4.681 21,3% 21.360 4.761 22,3% 1,0%
* Comprese le pronunce di conferma parziale dell’atto

 

ESITI IN CASSAZIONE DEI RICORSI PROPOSTI DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
DECISIONI FAVOREVOLI ALL’AGENZIA*

(A)

DECISIONI SFAVOREVOLI ALL’AGENZIA

(B)

GIUDIZI DI RINVIO**

(C)

TOTALE DECISIONI DEFINITIVE 2015
A+B

(D)

PERCENTUALE VITTORIE AGENZIA
SU TOTALE
A/D
(E)
PERCENTUALE VITTORIE CONTRIBUENTE
B/D
(F)
1.444 633 931 2.077 69,5% 30,5%
* Tra le pronunce sfavorevoli sono comprese le sentenze di rinvio con termine per la riassunzione scaduto nel 2015 e non riassunte: l’effetto di tali pronunce, infatti, è quello di rendere definitivo l’atto impugnato
** Le pronunce di rinvio depositate nell’anno sono state considerate a parte in quanto non definiscono il giudizio, dovendosi attendere a tal fine o la mancata riassunzione da parte del contribuente (unico soggetto interessato a riassumere) o il passaggio in giudicato della pronuncia emessa a seguito della riassunzione

 

ESITI IN CASSAZIONE DEI RICORSI PROPOSTI DAI CONTRIBUENTI
DECISIONI FAVOREVOLI ALL’AGENZIA*

(A)

DECISIONI SFAVOREVOLI ALL’AGENZIA

(B)

GIUDIZI DI RINVIO**

(C)

TOTALE DECISIONI DEFINITIVE 2015
A+B

(D)

PERCENTUALE VITTORIE AGENZIA
SU TOTALE
A/D
(E)
PERCENTUALE VITTORIE CONTRIBUENTE
B/D
(F)
1.032 91 355 1.123 91,9% 8,1%
* Tra le pronunce sfavorevoli sono comprese le sentenze di rinvio con termine per la riassunzione scaduto nel 2015 e non riassunte: l’effetto di tali pronunce, infatti, è quello di rendere definitivo l’atto impugnato
** Le pronunce di rinvio depositate nell’anno sono state considerate a parte in quanto non definiscono il giudizio, dovendosi attendere a tal fine o la mancata riassunzione da parte del contribuente (unico soggetto interessato a riassumere) o il passaggio in giudicato della pronuncia emessa a seguito della riassunzione
Dalle tabelle emerge che:
  • l’Agenzia delle Entrate nella veste di ricorrente vince nel 69,5% dei casi. La percentuale di vittoria aumenta sensibilmente (91,9%) nei casi di ricorso proposto dal contribuente
  • indice di impugnazione delle sentenze di Ctr: il contribuente impugna le sentenze a sé sfavorevoli nel 22,1% dei casi, l’Agenzia nel 22,3%. L’elevata propensione all’impugnazione da parte dell’Agenzia deve essere valutata in rapporto all’elevato indice di vittoria in Cassazione.

 

***
Indice di vittoria numerico AL NETTO DELLE PRONUNCE PARZIALMENTE FAVOREVOLI
su sentenze resesi definitive nel 2015
CTP
CTR
CASSAZIONE
TOTALE
NUMERO PRONUNCE DIVENUTE DEFINITIVE
DI CUI TOTALMENTE FAVOREVOLI ALL’AE

NUMERO PRONUNCE DIVENUTE DEFINITIVE
DI CUI TOTALMENTE FAVOREVOLI ALL’AE

NUMERO PRONUNCE DEPOSITATE

DI CUI TOTALMENTE FAVOREVOLI ALL’AE

NUMERO PRONUNCE DIVENUTE DEFINITIVE
(A)
DI CUI TOTALMENTE FAVOREVOLI ALL’AE

(B)

INDICE DI VITTORIA
B/A
(C)
66.048
44.956
27.874
14.983
3.304
2.509
97.226
62.248
64,2%
Fonte: banca dati Agenzia delle Entrate (dati non desumibili dalle situazioni trimestrali tratte dalla banca dati delle Commissioni tributarie)
Il trend relativo alla sostenibilità in giudizio degli atti tributari è in continua ascesa, considerando che nel 2012 le vittorie definitive dell’Agenzia rappresentavano il 63,7%, nel 2013 il 64,6% e nel 2014 il 67,9 per cento.
Se si escludono dal calcolo le conciliazioni e le pronunce di accoglimento parziale (che rappresentano comunque un esito positivo, in quanto confermano seppur parzialmente la tenuta degli atti emessi), l’indice di vittoria si attesta, nel 2015, al 64,2 per cento. Con l’indice “netto” si mettono a raffronto le sentenze totalmente favorevoli all’Agenzia delle Entrate, passate in giudicato nel 2015, con il totale delle sentenze (favorevoli e sfavorevoli) resesi definitive nell’anno.
***
Sotto altro aspetto, invero meno significativo, l’indice di vittoria può calcolarsi con riferimento alle pronunce (non definitive ma) meramente depositate dalle Commissioni tributarie nel corso del 2015.
INDICE DI VITTORIA NUMERICO SU PRONUNCE DEPOSITATE NEL 2015
CTP
Relazioni trimestrali banca dati commissioni tributarie
Banca dati Agenzia Entrate
D-B
(E)
INDICE DI VITTORIA AL LORDO DELLE PARZIALMENTE FAVOREVOLI
(su colonna C)
(F)
INDICE DI VITTORIA AL NETTO DELLE PARZIALMENTE FAVOREVOLI
(su colonna C)
(G)
NUMERO
(A)
PERCENTUALE
(B)
NUMERO
(C)
PERCENTUALE
(D)
DECISIONI FAVOREVOLI
54.981
41,8%
58.316

41,8%

-0,1%
64,2%
59,0%
DECISIONI SFAVOREVOLI
42.593
32,4%
44.041
31,6%
-0,9%
PARZIALMENTE FAVOREVOLI
15.779
12,0%
15.666
11,2%
-0,8%
CONCILIAZIONI
1.867
1,4%
5.015
3,6%
2,2%
ALTRI ESITI
16.182
12,3%
16.509
11,8%
-0,5%
TOTALE SENTENZE
131.402
100,0%
139.547
100,0%
CTR
Relazioni trimestrali banca dati commissioni tributarie
Banca dati Agenzia Entrate
D-B
(E)
INDICE DI VITTORIA AL LORDO DELLE PARZIALMENTE FAVOREVOLI
(su colonna C)
(F)
INDICE DI VITTORIA AL NETTO DELLE PARZIALMENTE FAVOREVOLI
(su colonna C)
(G)
NUMERO
(A)
PERCENTUALE
(B)
NUMERO
(C)
PERCENTUALE
(D)
DECISIONI FAVOREVOLI
16.673
41,9%
16.427

41,8%

0,0%
56,9%
50,8%
DECISIONI SFAVOREVOLI
17.032
42,8%
15.878
40,4%
-2,3%
PARZIALMENTE FAVOREVOLI
3.890
9,8%
4.530
11,6%
1,8%
ALTRI ESITI
2.227
5,6%
2.441
6,2%
0,6%
TOTALE SENTENZE
39.822
100,0%
39.276
100,0%
La differenza (colonna C) rispetto ai dati delle Commissioni tributarie (colonna A) è dovuta essenzialmente al diverso momento di consuntivazione del dato, che le Commissioni rilevano in tempo reale, mentre gli uffici dell’Agenzia al successivo momento della comunicazione del dispositivo. Si rileva peraltro la sostanziale equivalenza della incidenza percentuale dei diversi esiti (colonne B e D). Del resto, nell’elaborazione proposta dall’Agenzia delle Entrate rilevano, in senso favorevole, tutte le pronunce che si riflettono sulla validità, anche parziale, dell’atto impugnato, tra cui quelle per rinuncia al ricorso da parte del contribuente avanti alla Commissione tributaria provinciale e le pronunce di estinzione per conciliazione. Dal calcolo dell’indice di vittoria sono esclusi (sia dal numeratore che dal denominatore) gli altri esiti. Nell’indice di vittoria lordo (colonna F) si considera il rapporto tra decisioni favorevoli, parzialmente favorevoli e conciliazioni (al numeratore) e le stesse pronunce oltre che quelle sfavorevoli (al denominatore). Nell’indice netto si considerano le stesse pronunce tranne quelle parzialmente favorevoli, che vengono escluse sia dal numeratore che dal denominatore.
Si può osservare che molte conciliazioni sono censite dalle Commissioni tributarie tra le estinzioni per cessazione della materia del contendere ex articolo 46 del Dlgs 546/1992; infine, non vi è perfetta coincidenza nella classificazione dei dati: ad esempio, per le Commissioni tributarie, la rinuncia al ricorso viene classificata fra le altre cause di estinzione del giudizio, mentre per l’Agenzia viene valorizzato l’effetto di questa particolare causa di estinzione, consistente nel consolidamento dell’atto impugnato e quindi un esito positivo.
***
Ad ogni buon conto, le stesse dimensioni della soccombenza in giudizio devono essere apprezzate rapportandole all’intera attività di produzione amministrativa e non soltanto agli atti impugnati. Ove si consideri che solo il 9% degli accertamenti viene impugnato e che mediamente due volte su tre (nel 2015 quasi sette volte su dieci) si supera il vaglio giurisdizionale, deve concludersi che oltre il 97% degli accertamenti viene confermato per effetto di adesione o acquiescenza da parte del contribuente ovvero a seguito del controllo giurisdizionale, come emerge dalla seguente tabella che riflette l’esito degli avvisi di accertamento.
Anno emissione
numero atti emessi

(A)

di cui accettati dai contribuenti e non impugnati, ovvero definiti ante contenzioso
(B)
di cui impugnati

(C)

INDICE DI IMPUGNAZIONE DEGLI ATTI EMESSI
C/A *100
di cui confermati in contenzioso
C*E

(D)

indice di vittoria in contenzioso su atti accertamento

(E)

LEGITTIMITA’ ATTI EMESSI
(B+D)/(A)*100
2014
638.879 582.045 56.834 8,90% 39.670 69,80% 97,30%
2013
703.890 643.260 60.630 8,61% 39.167 64,60% 97,00%
2012
732.226 666.582 65.644 8,96% 45.557 69,40% 97,30%
Ancora più favorevole è l’indice di conflittualità sulle cartelle di pagamento, interessate da contenzioso nel 2% circa dei casi.
In breve, più importante dell’indice di vittoria, che riflette l’esito soltanto di una minima parte degli atti emessi dall’Agenzia, è l’indice di conflittualità che, con maggiore efficacia, misura l’evoluzione del rapporto tra Agenzia e contribuente.