“Serve un Patto per l’autonomia locale che apra una stagione nuova tra Governo e Comuni, riconoscendo agli Enti locali autonomia e flessibilità nella gestione delle risorse finanziarie e del personale. La Legge di stabilità 2017 deve già contenere misure che vadano in quella direzione, ed al Governo abbiamo avanzato oggi concrete proposte”. Lo ha dichiarato il Presidente dell’Anci Piero Fassino al termine dell’incontro svoltosi stamani a Palazzo Chigi con il sottosegretario De Vincenti e i rappresentanti della Ragioneria generale, del MEF, del Ministero dell’Interno e di quello delle Autonomie locali. La delegazione dell’Anci, di cui facevano parte i Sindaci Decaro (Bari), Castelli (Ascoli Piceno) e Nogarin (Livorno), ha illustrato le priorità che l’Associazione chiede trovino adeguato spazio nella legge di stabilità.
Sul fronte delle politiche finanziarie, la delegazione Anci ha ribadito la necessità che anche per il 2017 – così come nel 2016 – non gravino sui Comuni tagli lineari. Al tempo stesso, è necessario dare soluzione a questioni pregresse e da lungo tempo irrisolte: il ristoro delle risorse anticipate dai Comuni per gli Uffici Giudiziari; il ristoro dei mancati introiti IMU sui terreni montani; la conferma del Fondo compensativo TASI.
Risorse adeguate vanno assicurate alle Città metropolitane, quale condizione essenziale perché questa istituzione possa decollare. Così come l’Anci sollecita l’esame delle proposte avanzate per i piccoli Comuni, a partire da misure di semplificazione e dall’eliminazione della scadenza obbligatoria per le gestioni associate.
I Comuni chiedono di poter concorrere ad una strategia di riduzione della pressione fiscale, esercitando anche in questo campo la propria autonomia. Altrettanto importante è il superamento del blocco del personale, che da troppi anni grava sui Comuni, con effetti negativi sull’erogazione di servizi essenziali per i cittadini.
La delegazione Anci ha poi sottolineato l’urgenza di misure che accelerino ripresa degli investimenti locali, garantendo il finanziamento del Fondo pluriennale vincolato, e suoi ulteriori miglioramenti; l’utilizzo degli avanzi di amministrazione; il rifinanziamento dei fondi per l’edilizia scolastica, le periferie, la messa in sicurezza del territorio e le infrastrutture.