Dopo le lettere, arrivano anche gli sms per la compliance, da mittente “Ag.Entrate” per avvisare i cittadini che una comunicazione non risulta recapitata, che è stato accreditato un rimborso o che si avvicina una scadenza.
Si rinnova nel segno di una sempre maggiore tempestività l’impegno dell’Agenzia per aiutare i contribuenti a rendersi conto per tempo di eventuali errori in dichiarazione, di una comunicazione non correttamente recapitata, di un rimborso in arrivo o dell’imminente scadenza di un pagamento.
Da oggi, i messaggi preventivi del Fisco diventano “short”: pochi caratteri per avvisare, tenere informati, in una parola agevolare i cittadini che hanno commesso una distrazione o un errore in buona fede. Una strategia che ha già dato buoni risultati nel 2015 e che prosegue senza soluzione di continuità anche nel 2016. Se è, infatti, di pochi giorni fa la notizia che 156mila lettere di “memo” sono in arrivo per altrettanti cittadini che, pur essendo tenuti a farlo, hanno dimenticato di presentare la dichiarazione dei redditi 2016, oggi il Fisco rilancia ulteriormente con il nuovo servizio a portata di smartphone.
Nel dettaglio, ora l’Agenzia delle Entrate invierà un messaggio personalizzato agli utenti che hanno registrato il loro numero di cellulare nell’area riservata di Fisconline, informandoli che non risulta recapitata una comunicazione inviata via raccomandata, o che sono state accreditate le somme chieste a rimborso, o ancora che mancano pochi giorni alla scadenza di un pagamento. Ciò per evitare che, per una semplice distrazione o dimenticanza, possano trovarsi in futuro con un conto più “salato” e una cartella di pagamento da saldare.
Riconoscere i messaggi del Fisco sul display del telefonino è semplice. Arriveranno, infatti, con il nome del mittente in chiaro: “Ag.Entrate”. Il nuovo servizio, naturalmente accessibile a costo zero per gli utenti, è già operativo per gli abilitati a Fisconline che hanno fornito il numero di cellulare. Un’opportunità che può essere “attivata” in qualsiasi momento, accedendo all’area riservata dei servizi telematici dell’Agenzia, dove è presente la relativa informativa.
Richiesta di pagamento non recapitata, parte l’sms
Se un cittadino dimentica di riportare in dichiarazione dei redditi relativi ad annualità precedenti, circostanza che può verificarsi, per esempio, con il trattamento di fine rapporto, le pensioni o gli stipendi arretrati, l’Agenzia invia una richiesta di pagamento tramite raccomandata con ricevuta di ritorno. Nel caso in cui questa comunicazione non risulti recapitata, scatta l’avviso vis sms: ciò per consentire al cittadino di non perdere le condizioni agevolate, che prevedono il versamento della sola Irpef dovuta, senza sanzioni e interessi, per chi provvede al pagamento entro 30 giorni. In particolare, la comunicazione inviterà a mettersi in contatto con il call center dell’Agenzia per ottenere una copia della comunicazione e mettersi così subito in regola. Grazie al tempestivo sms del Fisco d’ora in poi sarà possibile evitare che per un semplice disguido il debito si trasformi in una cartella.
Ok, il rimborso è erogato
“L’Agenzia delle entrate sta erogando il suo rimborso sul conto corrente da lei comunicato. Verifichi a breve l’effettivo accredito”, oppure “Confermiamo il pagamento F24 inviato tramite i nostri servizi telematici dall’intermediario da lei incaricato”. Questi alcuni dei messaggi che arriveranno in tempo reale sui display degli interessati. Per quanto riguarda lo stato dei rimborsi, il Fisco informerà coloro che sono in attesa di ricevere le somme che tutto è andato a buon fine. Saranno avvisati via sms sia gli utenti che hanno fornito le coordinate per l’accredito diretto sul conto corrente, sia quelli che hanno preferito optare per la modalità tradizionale che prevede la riscossione in contanti presso gli uffici postali. Uno short message di conferma, invece, per coloro che hanno delegato un Caf o un intermediario a effettuare, per loro conto, i versamenti con F24: il messaggio informerà che il pagamento è stato correttamente registrato dall’Agenzia.
Rate in scadenza? Un memo dall’Agenzia
Per alcune tipologie di versamenti, il cerchio rosso sul calendario lo mette il Fisco. E’ il caso dei contratti di locazione pluriennali di immobili e beni strumentali, per i quali i contribuenti possono scegliere di versare l’imposta di registro in un’unica soluzione o annualmente. In quest’ultima circostanza, sarà l’Amministrazione a ricordare la scadenza imminente ai locatori persone fisiche. Optando per il pagamento dell’imposta anno per anno, infatti, è necessario poi ricordarsi di versare le “rate” successive alla prima entro 30 giorni dall’inizio della nuova annualità. Rate con memo del Fisco anche per i pagamenti dovuti dalle persone fisiche a seguito di una comunicazione di irregolarità “36-bis”: se il contribuente sceglie di rateizzare il dovuto, l’sms ricorderà che la scadenza per il pagamento della rata trimestrale è vicina.
Piede sull’acceleratore della compliance
Una strada, quella delle comunicazioni, per allertare i contribuenti su scadenze, pagamenti e possibili errori, intrapresa dalle Entrate fin dal 2015. Questa settimana sono già partite, nell’ordine, 60mila lettere ai contribuenti persone fisiche che nell’anno 2012 hanno percepito e non dichiarato, o dichiarato parzialmente, redditi di fabbricati derivanti da contratti di locazione di immobili e 156mila inviti a rimediare per altrettanti contribuenti che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi 2016 pur essendo tenuti a farlo. Il nuovo approccio proattivo del Fisco sta dando dei buoni risultati. Le dichiarazioni dei redditi che mancavano all’appello l’anno scorso, per esempio, erano circa 220mila; quest’anno poco più di 150mila: in pratica un quarto delle persone che nel 2015 hanno dimenticato di presentare la dichiarazione e sono state avvisate per tempo, nel 2016 non hanno commesso lo stesso errore.
Le esperienze all’estero
Non mancano iniziative analoghe anche fuori dall’Italia. E’ il caso dell’Australia: dal 2014 il locale Taxation office (Ato) invia messaggi ed email di carattere generale, dai memo su documenti da presentare alle conferme di ricezione, passando per le informazioni su novità fiscali. Ma anche sms più specifici, come quelli in cui il cittadino viene invitato a fornire chiarimenti o informazioni aggiuntive sulla propria posizione, o preventivi, cioè indirizzati ai contribuenti a rischio evasione.
Non è da meno la Her Majesty’s Revenue and Customs, l’Agenzia delle Entrate del Regno Unito, che invita via sms alcuni cittadini beneficiari di crediti d’imposta a confermare o aggiornare i dati inviati dal datore di lavoro. I contribuenti inglesi vengono inoltre informati tramite il telefonino circa i tempi di lavorazione e l’esito delle loro richieste o, ancora, messi al corrente per tempo sulla necessità di presentare una nuova domanda. Sul sito istituzionale, una specifica sezione è aggiornata in tempo reale su tutte le casistiche di email o messaggi in partenza, e i relativi tempi, in modo anche da evitare eventuali fenomeni di phishing.