come-pagare-la-tassa-di-soggiornoMolti viaggiatori si chiedono come pagare la tassa di soggiorno in tutte le città turistiche che la richiedono? Ecco un vademecum completo a misura di turista.


L’imposta di soggiorno, detta anche tassa di soggiorno, in Italia, è un’imposta di carattere locale applicata a carico delle persone che alloggiano nelle strutture ricettive di territori classificati come località turistica o città d’arte. La legge n. 42/2009 sul federalismo fiscale ha aperto in Italia nuovi scenari di autonomia per gli enti locali; in questo contesto il settore turistico è stato subito interessato al mutamento in atto.

 

Come si applica la tassa di Soggiorno?

 

Le modalità di applicazione sono molto diverse e vanno dal versamento di un importo fisso a un importo variabile, con scaglioni associati alle tipologie e categorie alberghiere, con aliquote percentuali, con scaglioni associati al prezzo, alla localizzazione e al periodo e, in alcuni casi, un’aliquota percentuale o una misura forfettaria.

 

Sono previste esenzioni assai differenziate da comune a comune in base alla residenza, alle classi di età (per ragazzi e giovani e per la terza e quarta età), all’attività svolta e alla durata della permanenza (l’imposta non viene applicata se un soggetto pernotta per più di un certo numero di notti), per i disabili, secondo la proprietà della struttura ricettiva, alla stagionalità e ad altre cause.

 

Come pagare la tassa di soggiorno?

 

La norma nazionale dà facoltà alle amministrazioni comunali, con proprio regolamento, di adottare o meno l’imposta a seconda di autonome esigenze di bilancio o scelte politiche, diverse da comune a comune. Alcuni municipi hanno infatti introdotto una tassazione fissa, altri hanno scelto di variare i costi in base alla categoria dell’alloggio e ai costi extra forniti durante il soggiorno.

 

Turisti e viaggiatori che soggiornano nelle principali città italiane vedranno addebitarsi da 1 a 5 euro a persona per ogni giorno di pernottamento, da corrispondere in contanti o con carta di credito direttamente al gestore della struttura alberghiera previo rilascio di ricevuta o fattura in cui la tassa di soggiorno sia indicata come “operazione fuori campo Iva”.

 

Con il D.L. 50/2017 è stata introdotta una modifica importante al Decreto del 2011, che impone il pagamento della tassa di soggiorno anche su affitti turistici brevi e su strutture non professionali. Cosa significa dunque? Se dal 2011 solo alberghi, hotel e Bed & Breakfast regolarmente denunciati applicavano l’imposta, oggi anche chi decide di affittare una stanza della propria casa, magari attraverso portali come Booking o AirBnB, oppure decide di affittare una casa vacanze di proprietà è tenuto a far pagare questa tassa.

 

L’unica categoria di struttura alberghiera che è invece impossibilitata a richiedere la tassa di soggiorno è l’ostello della gioventù.

 

Esenzione dal tributo

 

Tale tassa non è però addebitabile a diverse categorie di viaggiatori:

 

  • residenti,
  • bambini al di sotto dei 12 anni,
  • universitari fuori sede,
  • disabili e accompagnatori,
  • malati e i congiunti di chi è ricoverato in strutture sanitarie,
  • militari e Polizia,
  • autisti di autobus e accompagnatori turistici.

 

Città che la applicano

 

Non tutti gli Enti locali applicano la tassa di soggiorno, ma nelle maggior parte delle località turistiche essa viene imposta, anche perché il gettito ricavato – è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali e dei relativi servizi pubblici locali.

 

La tassa di soggiorno a Roma è la più cara delle città italiane, dove si può pagare fino a €7 a notte per un periodo massimo di 10 giorni. Seguono VeneziaFirenze e Milano. Al sud la città con la tassa turistica più cara è Palermo, con un’imposta che arriva fino a € 3 a notte nelle strutture più lussuose. Ma troviamo anche LecceSalernoCatania e moltre altre località turistiche.

 

Se viaggiate in Europa troverete diverse città che hanno introdotto il regolamento dell’imposta di soggiorno. Quali? Ad esempio ad Amsterdam Berlino l’imposta di soggiorno si calcola sul 5% del pernottamento, mentre a Parigi la tassa turistica va da 0,42 cent. a €1,50 al giorno a persona. L’Italia resta il paese europeo con la tassa di soggiorno più alta.

 

Infine, fuori dall’Europa, si può citare  New York, dove ad esempio, la tassa equivale a 3,5 dollari a notte, in altri località rappresenta un 5-7,5% della fattura.