canone-unico-patrimoniale-immobili-pubbliciCon l’entrata in vigore della Legge n. 160 del 2019, è stato istituito il canone unico patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria: come si applica agli immobili pubblici?


Questo tributo in vigore dal 2021, ha apportato modifiche sostanziali al sistema preesistente, sostituendo il COSAP e il CIP (Canone Iniziative Pubblicitarie).

Il canone patrimoniale si basa su due presupposti autonomi, delineati nel comma 819, lettere a) e b), della Legge n. 160 del 2019:

  1. L’occupazione, anche abusiva, di aree appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile degli enti pubblici, nonché degli spazi soprastanti o sottostanti il suolo pubblico (ex COSAP).
  2. La diffusione, anche abusiva, di messaggi pubblicitari tramite impianti installati su aree appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile degli enti, su beni privati visibili da luogo pubblico nel territorio comunale o all’esterno di veicoli adibiti a uso pubblico o privato (ex CIP).

Quando si paga il CUP?

Il CUP, o Canone Unico Patrimoniale, viene richiesto in diversi contesti legati all’occupazione di spazi pubblici o all’utilizzo di aree di pertinenza pubblica per varie finalità. Di seguito sono elencate le principali situazioni in cui il pagamento del CUP è richiesto:

  • Occupazione di suolo pubblico: Il CUP è dovuto quando un soggetto occupa uno spazio pubblico per scopi quali l’installazione di attrezzature, il posizionamento di merci o la realizzazione di lavori temporanei come cantieri edili o eventi.
  • Utilizzo di spazi sovrastanti o sottostanti il suolo pubblico: Il pagamento del CUP è richiesto anche quando un soggetto utilizza spazi situati sopra o sotto il suolo pubblico per scopi come l’esposizione pubblicitaria o l’installazione di impianti.
  • Esposizione pubblicitaria: Se un soggetto installa impianti pubblicitari su suolo pubblico o su proprietà private visibili dallo spazio pubblico, è tenuto al pagamento del CUP.
  • Cantieri edili: Il CUP è richiesto quando si realizzano cantieri edili su suolo pubblico o su spazi di pertinenza pubblica per lavori di costruzione, riqualificazione o manutenzione.

Il concetto di occupazione

Il concetto di “occupazione” è centrale nell’ambito del CUP. Esso comprende sia le occupazioni regolarmente autorizzate, mediante apposite concessioni rilasciate dalle autorità competenti, sia le occupazioni abusive, che avvengono senza l’autorizzazione prevista dalla legge. In entrambi i casi, il soggetto che occupa lo spazio è tenuto al pagamento del canone.

È importante sottolineare che il CUP è dovuto non solo dai titolari delle autorizzazioni o delle concessioni per l’occupazione, ma anche dai soggetti che occupano abusivamente lo spazio pubblico. Questo principio si basa sul principio di equità fiscale, secondo cui chi beneficia dell’utilizzo dello spazio pubblico dovrebbe contribuire ai costi di manutenzione e gestione dello stesso.

Nel caso di occupazioni non regolarmente concesse, il pagamento del CUP può diventare oggetto di controversie e procedure di recupero da parte delle autorità competenti. Tuttavia, è fondamentale garantire che i soggetti responsabili dell’occupazione, sia essa regolare o abusiva, siano consapevoli dei propri obblighi fiscali e adempiano correttamente agli adempimenti previsti dalla legge.

Applicazione del Canone Unico Patrimoniale sugli immobili pubblici

Quando si tratta degli immobili pubblici, l’applicazione del CUP varia in base alla natura dell’occupazione e all’utilizzo dello spazio in questione. Ecco un’analisi dettagliata:

  • Utilizzo per scopi pubblici: Se gli immobili pubblici vengono utilizzati per scopi di interesse pubblico, come sedi istituzionali, uffici pubblici, scuole o strutture culturali, generalmente non è richiesto il pagamento del CUP. Tuttavia, possono esserci eccezioni per l’occupazione di parti degli immobili per attività commerciali o pubblicitarie.
  • Utilizzo commerciale: Se parti degli immobili pubblici vengono utilizzate per scopi commerciali, come la gestione di negozi, bar, ristoranti o spazi pubblicitari, il pagamento del CUP potrebbe essere richiesto in base alla normativa locale e alle disposizioni contrattuali stabilite tra l’ente pubblico proprietario e il gestore dell’attività commerciale.
  • Utilizzo temporaneo: Nel caso di utilizzo temporaneo degli immobili pubblici per eventi, mostre, fiere o altre attività simili, il pagamento del CUP potrebbe essere richiesto a seconda delle disposizioni del regolamento comunale o delle condizioni contrattuali stabilite per l’occupazione temporanea dello spazio.

Nel contesto degli immobili pubblici, l’applicazione del CUP è pertanto strettamente legata alla finalità dell’occupazione e all’utilizzo dello spazio. Gli enti pubblici, in qualità di proprietari degli immobili, hanno il compito di gestire e regolamentare l’utilizzo di tali spazi in conformità con le normative locali e nazionali.

Utilizzo per interesse pubblico

Quando gli immobili pubblici vengono utilizzati per scopi di interesse pubblico, come servizi pubblici o attività istituzionali, di solito non è richiesto il pagamento del CUP, poiché si ritiene che tali attività contribuiscano al benessere della comunità nel suo insieme.

Utilizzo commerciale

Tuttavia, se parti degli immobili pubblici vengono destinate a scopi commerciali o pubblicitari, è probabile che il pagamento del CUP sia richiesto in base alle disposizioni normative vigenti e alle condizioni contrattuali stabilite tra le parti coinvolte. Questo principio mira a garantire una giusta remunerazione per l’utilizzo degli spazi pubblici a fini commerciali e a sostenere le entrate dell’ente pubblico proprietario.

Utilizzo temporaneo

Inoltre, nel caso di utilizzo temporaneo degli immobili pubblici per eventi o attività a breve termine, il pagamento del CUP potrebbe essere richiesto come parte delle spese di gestione e manutenzione dello spazio. Questo aspetto è disciplinato dalle normative locali e dalle procedure stabilite dall’ente pubblico per l’assegnazione temporanea degli spazi pubblici.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it