Una proroga decisa dal Ministero allo Sviluppo Economico ed annunciata dal sottosegretario Antonello Giocomelli ieri alla Camera in risposta ad alcune mozioni avanzate dai parlamentari.
La prima rata del 2016 arriverà in luglio e conterrà anche le somme relative ai sei mesi precedenti, quindi in tutto si pagheranno 70 euro. Poi, si pagano 10 euro al mese fino a ottobre: il totale del Canone RAI 2016, come è noto, è pari a 100 euro. Dal 2017, si pagano 10 euro al mese a partire da gennaio.
Chi non possiede un televisore non paga il canone ma deve effettuare specifica segnalazione all’Agenzia delle Entrate; nel caso in cui non lo faccia e per ipotesi paghi il canone (ad esempio, perché ha la bolletta domiciliata in banca e quindi l’istituto di credito effettua automaticamente il versamento), può chiedere un rimborso, presentando richiesta entro giugno dell’anno successivo.
La dichiarazione di non possesso della televisione o di avvenuto pagamento da inviare entro il 15 maggio. Non più entro il 30 aprile per le comunicazioni con raccomandata a.r. e il 10 maggio per quelle online: tutte le autocertificazioni per non pagare il canone Rai relative al 2016, avranno, come termine massimo per l’invio, il 15 maggio prossimo.
La dichiarazione avrà effetto per il canone dovuto per il semestre luglio-dicembre dello stesso anno. La dichiarazione presentata dal 1 luglio al 31 gennaio 2017 avrà effetto per l’intero canone dovuto per l’anno 2017. I termini per l’invio dell’autocertificazione sul canone Rai vanno rispettati “alla lettera”: difatti, in caso di mancato adempimento, il contribuente non avrà più la possibilità di dimostrare il contrario (ossia la non detenzione della tv) e, quindi, decadrà anche dal diritto di far ricorso al giudice nel caso di accertamento fiscale.
La legge prevede espressamente che il possesso di un televisore si possa dedurre dalla semplice intestazione di un’utenza elettrica. Significa che tendenzialmente il canone RAI verrà addebitato automaticamente a tutti coloro che hanno un’utenza elettrica a meno che non facciano esplicita richiesta di esenzione.