La stima è che per 6 milioni di dichiarazioni (il 30% del bacino potenziale) non sarà necessario aggiungere nulla e basteranno i dati già contenuti nel modulo. Un clic e via. In ogni caso la dichiarazione potrà essere inviata a partire dal primo maggio e fino al 7 luglio.
La dichiarazione dei redditi precompilata non potrà essere presentata in forma congiunta tramite il canale telematico predisposto dall’Agenzia delle Entrate. E’ questa una delle principali limitazioni all’uso del nuovo modello messo a punto dall’amministrazione fiscale. Almeno per il primo anno di avvio sperimentale la dichiarazione precompilata può essere presentata in forma congiunta esclusivamente al sostituto che presta assistenza fiscale, al Caf o al professionista abilitato. Ma non attraverso il canale telematico che potrà essere utilizzato solo per effettuare due dichiarazioni separate. Quest’anno, infatti, se i coniugi hanno presentato il modello 730/2014 in forma congiunta, sono predisposte due distinte dichiarazioni 730 precompilate, una per ciascun coniuge che abbia i requisiti per rientrare nella platea dei destinatari della dichiarazione precompilata.
La dichiarazione precompilata sarà disponibile dal 15 aprile sui siti sia dell’Agenzia delle Entrate sia dell’Inps. Dopo averla eventualmente integrata o corretta, potrà essere inviata dal primo maggio e fino al 7 luglio. I contribuenti però dovranno soppesare i possibili vantaggi offerti dall’accettazione della dichiarazione già preparata dal fisco come la limitazione dei controlli e l’erogazione immediata dei maxirimborsi e, dall’altro, la questione dei costi che i contribuenti dovranno sostenere nel caso in cui decidano di affidarsi a un Caf o a un professionista abilitato per scaricare e poi inviare la dichiarazione.
La sperimentazione della precompilata, che per il 2015 non conterrà tutte le informazioni sul contribuente (soprattutto quelle relative ai bonus fiscali), ha il vantaggio di bloccare i controlli dell’Agenzia sui dati documentali pervenuti all’amministrazione fiscale come quelli su banche e assicurazioni. Così come non cì saranno i con controlli preventivi su rimborsi oltre i 4mila euro che sono previsti in presenza di detrazioni per familiari a carico o eccedenze dalla dichiarazione dell’anno precedente. In caso di modifiche o integrazioni fatte di persona, invece, le Entrate effettueranno il controllo formale su tutti gli oneri indicati dal contribuente, compresi quelli trasmessi dai soggetti terzi. Un modo per limitare le verifiche del fisco è farsi assistere dal Caf o da un professionista: le responsabilità, in questi casi, ricadono infatti sui soggetti incaricati che rispondono per imposte, sanzioni e interessi, a meno che non riescano a provare il dolo del contribuente. Però se da un lato delegare a un professionista semplifica le cose, dall’altro comporta una spesa aggiuntiva. Ed a volte può capitare l’assurdo che per ottenere un rimborso di 20 euro dall’amministrazione finanziaria si debbano sborsare 50 euro per il Caf.