Per gli automobilisti vantaggi solo per chi non percorre più di 20.000 Km l’anno. Dalla CGIA osservano che i 6,1 miliardi di euro di mancato gettito dovuti all’abolizione del bollo auto verrebbero interamente compensati con un sensibile aumento delle accise sui carburanti pari a 0,16 euro al litro.
In linea generale ad avvantaggiarsene sarebbero gli automobilisti che posseggono una vettura di grossa cilindrata e percorrono mediamente pochi chilometri. A rimetterci, invece, sarebbero coloro che, indipendentemente dalla cilindrata, percorrono più di 20.000 chilometri all’anno.
Tenendo conto che l’aumento dell’accisa comporterebbe anche un aumento del gettito Iva, la CGIA ha calcolato il nuovo prezzo alla pompa che un ipotetico automobilista sarebbe costretto a sostenere a seconda dei consumi e del numero di chilometri percorsi, così come riportato dalle statistiche di settore. Inoltre, il costo annuo del bollo preso in esame in queste simulazioni corrisponde agli importi applicati con maggiore frequenza dalle Regioni italiane per le rispettive classi di cilindrata.
Ebbene, per un’auto a gasolio di 1.900 cc che attualmente paga 227 euro all’anno di bollo, il proprietario perderebbe il beneficio dell’abolizione solo dopo aver percorso più di 20.000 chilometri. La stessa cosa si verificherebbe per un’auto a benzina di 1.600 cc che ora paga 199 euro di bollo auto. Con la cancellazione di quest’ultimo, il vantaggio economico si esaurirebbe con il raggiungimento dei 20.000 chilometri.
Sebbene i consumi siano più contenuti dei 2 casi precedenti, per un’auto a benzina di piccola cilindrata (1240 cc) il risparmio terminerebbe con il raggiungimento dei 15.000 chilometri all’anno, questo perché il costo del bollo auto è mediamente inferiore agli esempi analizzati in precedenza.
Questa proposta, segnala la CGIA, rischia comunque di penalizzare chi utilizza l’auto per ragioni professionali, come i taxisti, gli autonoleggiatori, gli agenti di commercio e i piccoli trasportatori.
Nonostante l’abolizione del bollo auto, questi operatori economici ci rimetterebbero, visto l’elevato numero di chilometri che percorrono ogni anno.
Senza contare che nella stessa situazione si troverebbero tutte quelle attività artigianali che si spostano quotidianamente con i propri mezzi aziendali per eseguire interventi/riparazioni presso la clientela (come gli idraulici, gli elettricisti, i manutentori, etc.).
Per tali ragioni, la CGIA auspica che con l’eventuale abolizione del bollo auto vengano introdotti dei “correttivi” che tengano conto della specificità di molte imprese artigianali.
E i pendolari? Ce li dimentichiamo?
E chi ha l’esenzione del bollo? Ma non è meglio attrezzare le auto con un misuratore dei chilometri percorsi, che serve anche per le assicurazioni, e far pagare in proporzione ai chilometri fatti? Il risultato sarebbe lo stesso (chi più usa l’auto più paga, ovvero chi la usa poco paga poco) e si potrebbero mantenere agevolmente tutte le agevolazioni del caso. Oltre a pretendere uno sconto sulle assicurazioni, visto che il misuratore fà anche da scatola nera utile in caso di incidente.