Modifiche in vista, alcune già partite dal 1° gennaio 2025, per chi vorrà normalizzare eventuali irregolarità fiscali e saldare avvisi bonari emessi a seguito di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.


I contribuenti italiani avranno, come prima novità del nuovo anno, più tempo per provvedere al pagamento degli importi dovuti grazie all’estensione dei termini degli avvisi bonari da 30 a 60 giorni. Si amplia anche il termine per ottemperare al pagamento per gli avvisi trasmessi agli intermediari abilitati, come ad esempio commercialisti o consulenti, termine di pagamento che in questo caso è modificato fino a 90 giorni dalla data di comunicazione telematica, anziché 60 giorni, come era in precedenza.

Qual è l’ambito della modifica normativa?

Il contenuto della modifica è contenuto nell’articolo 3 del DLgs. 5 agosto 2024, n. 108 dal titolo “Decreto sulla semplificazione degli adempimenti tributari e concordato preventivo biennale.” È bene chiarire che il termine è da intendersi esteso per il pagamento degli avvisi bonari a 60 giorni solo a partire da quelle comunicazioni elaborate dopo il 1° gennaio 2025, mentre per tutto ciò che è stato elaborato fino al 31 dicembre 2024 il pagamento dovrà essere necessariamente effettuato entro i 30 giorni, anche se la notifica avviene nel 2025. Fondamentale, dunque, sarà effettuare una verifica sull’atto ricevuto circa la data precisa di elaborazione dell’atto. Questa modifica normativa ha lo scopo di uniformare e allineare il termine di pagamento degli avvisi bonari a quello previsto per le cartella di pagamento e le altre somme iscritte.

La norma si applica sia ai controlli automatizzati, rif. art. 36-bis del DPR 600/1973 per le imposte sui redditi e art. 54-bis del DPR 633/1972 per l’IVA, sia ai controlli formali delle dichiarazioni rif. art. 36-ter del DPR 600/1973. Inoltre, il nuovo termine è riconosciuto anche per i contribuenti che optano per la rateizzazione delle somme dovute, come previsto dall’art. 3-bis del DLgs. 462/1997.

Ma cos’è l’avviso bonario?

L’avviso bonario è una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, recapitata presso il domicilio fiscale o il domicilio digitale, sulle dichiarazioni fiscali presentate dai contribuenti a seguito di controlli automatizzati (art. 36-bis del DPR 600/1973) o formali (art. 36-ter del DPR 600/1973).

Questa comunicazione obbligatoria porta a conoscenza il contribuente che si siano riscontrate incongruenze tra quanto dichiarato e quanto dovuto, indicando la cifra corretta, alla quale si sommano imposte ulteriori, interessi e sanzioni. Il termine “bonario” fa riferimento alle sanzioni ridotte rispetto a quelle ordinarie, al fine di incentivare il contribuente a regolarizzare la propria posizione, inoltre se anche una cartella esattoriale può divenire ‘nulla’ se l’avviso bonario non sia stato notificato preventivamente.

Le rateizzazioni

Le rateizzazioni, in aiuto di chi voglia regolarizzare la propria posizione, sono calcolate in base all’importo dovuto, ma non possono superare il numero di 8 rate trimestrali per somme fino a 5.000 euro e fino a 20 rate bimestrali per importi superiori. Gli interessi applicati qualora si scelga la rateizzazione hanno un tasso del 3,5% annuo sulle rate successive alla prima.

Il contribuente può quindi saldare, scegliere un piano dilazionato oppure agire legalmente per contestare, nei nuovi termini, l’avviso ricevuto, in quel caso instaurando un contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate. Il contribuente può anche confutare l’avviso bonario fornendo documentazione all’Agenzia che dimostri la correttezza della sua dichiarazione che qualora si dovessero rivelare corretti potrebbero anche portare alla riduzione delle somme richieste, infine all’annullamento.

Le nuove disposizioni offrono ai contribuenti più tempo per gestire gli avvisi, consentendo di pagare l’importo richiesto ma anche di richiedere la rateizzazione delle somme dovute, seppure si sia ricevuto solo l’avviso bonario. Questa importante novità, pensata per cercare di semplificare il rapporto tra contribuenti e Fisco, di fatto offre maggiore flessibilità e rende più appetibile una veloce definizione delle somme dovute attraverso sanzioni ridotte e tempi brevi.

La riduzione delle sanzioni

In aggiunta e sempre in linea con i principi appena enunciati, a partire dal settembre di quest’anno 2025, le sanzioni applicate a seguito di avvisi bonari vengono significativamente ridotte per incentivare i contribuenti a regolarizzare in tempi brevi la propria situazione. Ridotte a 1/3 le somme dovute riscontrate a seguito di controlli automatici, sempre se il pagamento sarà fatto entro i termini previsti (60 giorni dal 2025, o 90 giorni per comunicazioni inviate agli intermediari). Nel caso di somme richieste a seguito di controlli formali, la sanzione è ridotta a 2/3 rispetto all’ordinaria, sempre a condizione che il pagamento avvenga entro i termini stabiliti. Misure che omologano il quadro normativo, che diventa più chiaro e favorevole, consentendo ai contribuenti colti in fallo, di regolarizzare la propria posizione in modo più agevole e vantaggioso per loro.

Il sistema Civis sarà poi un canale di informazioni sempre aperto con lo scopo di fornire chiarimenti verso queste . Questi strumenti permettono al contribuente di regolarizzare la propria posizione in modo più agevole, beneficiando di sanzioni ridotte quando, di possibilità di riduzione delle sanzioni. Le altre disposizioni, come la possibilità di riduzione delle sanzioni o le regole di sospensione dei termini durante i periodi festivi, che computa tra il 1° agosto e il 4 settembre, la sospensione di tutti i termini di pagamento, garantendo maggiore flessibilità.

La novità in materia di avvisi bonari e altri pagamenti per il 2025

Ricapitoliamo dunque le principali novità a partire dal 2025:

1) Termini di pagamento Passano da 30 a 60 giorni per le comunicazioni elaborate dal 1° gennaio 2025.

2) Termini per avvisi inviati telematicamente agli intermediari (es. commercialisti), il termine è di 90 giorni.

3) Sanzioni per controlli automatici vengono ridotte a 1/3 delle ordinarie, con pagamento entro i nuovi termini (60 giorni o 90 giorni per intermediari).

4) Sanzioni per controlli formali  vengono ridotte a 2/3 delle ordinarie, con pagamento entro i 60 giorni.

5) Tassazione separata invariati i termini: pagamento entro 30 giorni senza interessi o sanzioni, se effettuato nei termini.

6) Sospensione dei termini dal 1° agosto al 4 settembre i termini di pagamento sono sospesi.

7) Riduzione delle sanzioni: sanzione base per omesso versamento ridotta dal 30% al 25% (violazioni dal 1° settembre 2024) e ulteriore riduzione al 12,5% per versamenti tardivi entro 90 giorni.

8) Avvisi bonari con regime sanzionatorio differenziato: la pena pecuniaria amministrativa per le violazioni commesse dal 1 settembre passa dal 10% all’8,33% dell’imposta omessa.

9) Sanzione per le comunicazioni relative agli esiti dei controlli formali passa al 20% dell’imposta non corrisposta al 16,67%.