aumento-iva-confcommercioAumento dell’IVA: Confcommercio lancia l’allarme e si scaglia contro le linee generali della nuova Manovra Economica, esprimendo preoccupazione per la pressione fiscale del paese.


“Desta molta preoccupazione l’ipotesi tecnica tornata a circolare in merito ad un aumento selettivo delle aliquote IVA. Una ricetta che non ha mai funzionato. Se le indiscrezioni dei giornali avessero un fondamento, Confcommercio ribadisce la sua ferma contrarietà a questa ipotesi di scambio tra aumento delle imposte indirette e riduzione delle imposte dirette”.

 

Così Confcommercio si esprime in merito a quanto riportato da alcuni quotidiani sulle ipotesi di rimodulazione delle aliquote Iva allo studio del Governo.

 

“Una ricetta che non ha mai funzionato – prosegue Confcommercio – e che, considerato il rallentamento dell’economia e la cattiva salute dei consumi, non farebbe che peggiorare le prospettive di crescita del Paese. Confcommercio – conclude la nota – auspica che, con la Legge di bilancio, il Governo attui gli impegni assunti circa il definitivo blocco degli aumenti IVA previsti a legislazione vigente”.

 

La risposta del Governo

 

Nei fatti ogni giorno gli alleati di maggioranza si trovano a incrociare le armi ora fra di loro, ora con il responsabile dell’Economia come dimostra anche l’ultimo scontro sull’incremento dell’Iva che per essere neutralizzato richiede un importante investimento (10-12 miliardi di euro).

 

Che l’ipotesi di non neutralizzarla, magari parzialmente, sia stata per qualche giorno sul tavolo dei tecnici viene confermato anche dal viceministro del Tesoro e leghista Massimo Garavaglia che però poi smentisce. Fatto sta che la strada, che non è mai dispiaciuta allo stesso Tria e su cui forse anche il premier Conte sarebbe stato disponibile a ragionare pur di trovare qualche fonte di copertura, viene sbarrata all’unisono dalla coppia di vicepremier Salvini-Di Maio e nel giro di qualche ora viene ufficialmente bloccata.

 

Un altro nodo della manovra resta la copertura delle misure presenti nel contratto di governo. Chi era presente al vertice ieri a palazzo Chigi riferisce che la discussione si e’ protratta proprio sulle risorse da mettere sul tavolo. Con l’argine del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, e l’insistenza di Lega e M5s affinche’ il responsabile di via XX settembre allarghi i cordoni della borsa.