E’ attesto per oggi il primo via libera, in extremis, del governo a cinque decreti attuativi della delega fiscale. Un varo che arriva in tempo limite rispetto alla scadenza del 27 giugno entro la quale il governo dovrebbe attuare la delega.
Riordino delle Agenzie fiscali con l’obiettivo di razionalizzare la spesa e rimodulazione delle sanzioni punendo in maniera più severa i comportamenti fraudolenti e più lieve gli errori formali. E’ attesto per oggi il primo via libera, in extremis, del governo a cinque decreti attuativi della delega fiscale. Un varo che arriva in tempo limite rispetto alla scadenza del 27 giugno entro la quale il governo dovrebbe attuare la delega, secondo la proroga di sei mesi concessa dal Parlamento il 27 marzo scorso: tre mesi per il governo e altri tre per i pareri delle commissioni parlamentari.
Riordino Agenzie: le ipotesi, sulle quali sono in corso ancora limature, prevedono una razionalizzazione delle strutture con la diminuzione del numero dei dirigenti e la creazione di Posizioni organizzative speciali a cui affidare compiti di alto contenuto professionale. Sembrerebbe quindi tramontata l’ipotesi di una norma ponte in attesa dei concorsi per i dirigenti dichiarati illegittimi dalla Corte Costituzionale.
L’Agenzia delle Entrate dovrà continuare a fare a meno di circa 800 posizioni dirigenziali cassate dalla Consulta. In pratica dovrà andare avanti con circa 300 dirigenti a fronte dei 1.200 precedenti la sentenza. I dirigenti saranno comunque affiancati dalle persone che andranno a ricoprire le Posizioni speciali organizzative che si collocheranno ad un livello più alto del funzionario.
Sanzioni: il nuovo sistema contiene una significativa differenziazione delle sanzioni. Vengono puniti con maggiore severità i comportamenti fraudolenti mentre si attenua della metà la sanzione per le infrazioni più lievi come gli errori formali contabili. Scompare la controversa norma che fissava al 3% la soglia di non punibilità dei reati fiscali al centro delle polemiche per i presunti vantaggi che avrebbe recato all’ex premier Silvio Berlusconi.
Approvate nei mesi passati le norme sulla dichiarazione precompilata, ruling internazionale, fattura elettronica, accise sui tabacchi e commissioni censuarie, domani dopo mesi di rinvii approdano sul tavolo del Consiglio dei ministri approdano i dlgs più delicati: oltre al riordino delle Agenzie e del sistema sanzionatorio il Cdm esaminerà il provvedimento sulla stima e monitoraggio dell’evasione fiscale; interpello e contenzioso; riscossione. Restano fuori giochi, catasto e le norme per la semplificazione fiscale per le imprese.
Sul fronte dei giochi non è ancora chiaro quando verrà approvato il dlgs, anche se il provvedimento del Mef è già a Palazzo Chigi. “Siamo in una situazione dinamica che potrebbe darci il tempo di migliorare il decreto”, ha detto il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta sulle norme chiamate a mettere ordine nel far west normativo nel settore.
Catasto: Anche in questo caso la riforma è pronta, ma il premier Matteo Renzi ha spiegato di voler attendere il riordino della local tax prima di approvare la revisione degli estimi catastali. Un restyling che, riqualificando i 62 mln di immobili italiani, pur a invarianza di gettito, comporterebbe una diversa tassazione per i proprietari.