Nei meandri della gestione finanziaria degli enti locali, l’anticipazione di tesoreria emerge come una risorsa peculiare ma da utilizzare solo in circostanze eccezionali, regolamentate dall’art. 222 del TUEL (Decreto Legislativo n. 267/2000).
Questa forma di finanziamento offre una soluzione alle esigenze di liquidità temporanee, permettendo agli Enti di far fronte a situazioni critiche senza incorrere in violazioni delle norme finanziarie.
La procedura si articola attraverso l’emissione, da parte del Tesoriere, di provvisori in entrata e spesa, legati rispettivamente ad utilizzi e restituzioni/diminuzioni. La regolarizzazione successiva da parte dell’Ente è essenziale, poiché a fine anno l’anticipazione utilizzata e non restituita si trasforma in un debito da impegnare, configurandosi come residuo passivo, soprattutto al titolo V della spesa.
L’anticipazione di tesoreria negli enti locali è uno strumento da utilizzare solo in circostanze eccezionali
È importante sottolineare che l’anticipazione di tesoreria dovrebbe essere un mezzo di finanziamento a breve termine, utilizzato solo in circostanze eccezionali quando la gestione del bilancio affronta temporanee carenze di cassa dovute a disallineamenti tra flusso delle entrate e decorrenza dei pagamenti.
Tuttavia, se tale strumento viene impiegato in maniera continuativa e prolungata per importi considerevoli, emerge come campanello d’allarme per la gestione finanziaria dell’Ente locale. Questo fenomeno solleva dubbi sulla possibilità che la persistente carenza di liquidità sia frutto di squilibri strutturali nella gestione di competenza tra entrate realizzabili e spese sostenute. In casi più gravi, potrebbe addirittura nascondere forme di finanziamento a medio/lungo termine, violando il principio dell’art. 119 della Costituzione, che limita l’indebitamento per finanziare spese di investimento.
In conclusione, l’anticipazione di tesoreria, pur essendo un valido strumento di fronte a urgenze finanziarie, richiede una gestione oculata per evitare che diventi un elemento critico e indicativo di squilibri sottostanti. La vigilanza costante sull’impiego di questo strumento è essenziale per preservare l’integrità finanziaria degli Enti locali e garantire una gestione sostenibile delle risorse.
L’infografica del Dott. Enzo Cuzzola
Qui di seguito trovate l’infografica che riassume in “pillole” la sentenza appena analizzata, a cura del Dott. Enzo Cuzzola, esperto in fiscalità degli enti pubblici, consulente e revisore di enti locali.
Fonte: articolo della redazione, infografica a cura del dott. Enzo Cuzzola