La gravosità degli adempimenti connessi all’introduzione della contabilità economico-patrimoniale rende particolarmente difficili gli adempimenti per il rendiconto 2016, in scadenza al 30 aprile prossimo.
L’Anci chiede la proroga al prossimo anno dell’entrata in vigore dei nuovi obblighi contabili, con il comunicato del 7 aprile 2017, che riportiamo di seguito.
“La semplificazione degli adempimenti contabili degli enti locali resta un miraggio e i Comuni subiscono in questo periodo una fortissima pressione.
Alle difficoltà che investono gli enti che sono ancora alle prese con l’iter di approvazione del bilancio di previsione, si aggiungono quelle derivanti dalle novità relative alla presentazione dei rendiconti: quest’anno gli obblighi di presentazione dei rendiconti si aggravano, poiché la presentazione dell’intero bilancio in formato elettronico introdotta per la prima volta con il dl 113/2016, non ha ancora comportato l’abolizione della trasmissione al ministero dell’Interno dei “certificati” dei consuntivi, che resta obbligatoria, con evidente duplicazione.
Ma l’elemento più critico nell’attuale situazione di carenza di personale e di ristrettezza di risorse disponibili è certamente rappresentato dall’avvio della contabilità economico-patrimoniale, che comporta impegni straordinari spesso non assistiti dalla disponibilità di programmi informatici, per i diffusi ritardi nell’adeguamento dei software da parte dei principali fornitori.
Per assicurare le condizioni minime per il rispetto del termine dei rendiconti – attualmente fissato al 30 aprile – è necessario un intervento responsabile e tempestivo, prorogando di un anno gli obblighi di tenuta della contabilità economico-patrimoniale e dando così modo al sistema locale di provvedervi in modo ordinato e consapevole.
L’Anci auspica che il decreto legge “Enti locali” di prossima emanazione proroghi la contabilità economico-patrimoniale, estendendo a tutti gli enti locali la facoltà di attivarla dal prossimo anno, come già previsto per i comuni di minori dimensioni (art. 232 Tuel).”