taglio iva legge di bilancio 2023Una delle misure della Legge di Bilancio 2023 è il taglio dell’Iva: vediamo allora quali saranno i prodotti che costeranno meno.


Taglio Iva: nella Legge di Bilancio 2023, la prima per il Governo Meloni, sono state introdotte diverse misure per i cittadini e le imprese.

Tra queste, troviamo il taglio dell’Iva su alcuni prodotti. Ma anche la realizzazione di una Carta risparmio spesa, ovvero una social card, destinata ai redditi inferiori ai 15mila euro, che funzionerà come un buono spesa, da utilizzare nei punti vendita che aderiranno all’iniziativa.

Vediamo intanto quali saranno i prodotti interessati al taglio dell’Iva.

Taglio Iva: ecco dove sarà applicato

Nei giorni scorsi, tra le ipotesi, c’era l’azzeramento dell’Iva sui beni di prima necessità, come pasta, pane e latte, ma la misura è saltata. Il Governo ha deciso d’investire su altre misure, considerando anche lo scarso impatto che avrebbe avuto un taglio così ridotto su quei prodotti.

Come spiegato dal Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo:

“un’esenzione del genere andrebbe a beneficio soltanto di chi il pane e il latte se lo può comprare, con il concreto rischio che la mancata detrazione dell’Iva per chi produce il pane o il latte finisca per andare a gonfiare i prezzi”.

Le novità, invece, si concentrano sui prodotti per l’infanzia e quelli per l’igiene intima femminile. Infatti, il Governo Meloni ha deciso ha deciso di ridurre l’Iva dal 10% al 5% per i prodotti di queste due categorie.

Tra i prodotti necessari per l’infanzia, che subiranno il taglio dell’Iva, troviamo pannolini, biberon e omogenizzati, che fino ad oggi erano attestati al 22%.
Per quanto riguarda, invece, i prodotti per l’igiene intima femminile, parliamo degli assorbenti, la cui Iva sarà ridotta al 5%.

Si tratta di un passo in avanti per chi voleva abolire la Tampon Tax, uno dei temi più scottanti degli ultimi anni. L’Iva sugli assorbenti era già stata abbassata, lo scorso anno, passando dal 22% (stessa Iva applicata ai beni di lusso) al 10%.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it