Voucher per le Imprese: il Comitato ristretto della Commissione Lavoro alla Camera ha approvato il testo unificato che andrà in discussione da martedì prossimo.
Le imprese senza dipendenti pagheranno i buoni lavoro 15 euro (10 le famiglie) e potranno utilizzarli solo per determinate categorie di lavoratori. Le imprese senza dipendenti potranno usare i voucher. Li pagheranno però più delle famiglie, potranno utilizzarli solo per determinate categorie di lavoratori, non potranno spendere più di 3.000 euro l’anno in buoni lavoro e, se non si atterranno a questi limiti, saranno costrette ad assumere a tempo indeterminato i lavoratori così utilizzati.
Sono questi i principali limiti disegnati dal testo unico sulla disciplina dei voucher, un documento “assolutamente aperto alle modifiche che verranno portate in discussione in Commissione Lavoro della Camera già da martedì prossimo, quando daremo anche un termine alla presentazione degli emendamenti”, tiene a sottolineare la relatrice Patrizia Maestri (Pd).
Il tetto di spesa complessiva annua in voucher di 3.000 euro vale in realtà anche per le famiglie, che al contrario delle imprese continueranno a pagare ogni buono lavoro 10 euro e non 15. Torna indietro invece il tetto in capo al percettore di buoni lavoro, il quale in un anno non potrà guadagnare con questo strumento più di 5.000 euro da diversi committenti (il Jobs Act aveva innalzato questo limite già esistente a 7.000 euro) e più di 2.000 da un singolo datore di lavoro (a prescindere se si tratti di un’impresa o una famiglia).
Il limite delle categorie di lavoratori che possono svolgere prestazioni di lavoro accessorio varrà invece solo per le imprese che potranno pagare in buoni esclusivamente disoccupati, pensionati, studenti under 25, disabili, soggetti in comunità di recupero e lavoratori stranieri provenienti da paesi extra Ue con permesso di soggiorno e disoccupati da oltre 6 mesi. Se le aziende non si atterranno a tutti questi nuovi limiti, scatteranno le assunzioni automatiche a tempo indeterminato per i lavoratori pagati in voucher. Se a superare i tetti saranno invece le famiglie, dovranno pagare una sanzione dai 600 ai 3.600 euro. La Pubblica amministrazione resta esclusa dal perimetro degli utilizzatori dei Voucher, a meno che non si tratti di lavori svolti in situazioni di emergenza create da eventi naturali improvvisi o manifestazioni di solidarietà.
Un’altra eccezione si profila poi per il settore agricolo, dove potranno essere pagati in buoni lavoro solo pensionati e studenti under 25 che abbiano svolto attività di raccolta stagionale. I contenuti del testo unificato “sono vicini a quelli di merito sostenuti dal governo per un intervento radicale di riduzione dell’uso dei voucher”, ha affermato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, spiegando che per ora va avanti la discussione parlamentare ed “il dialogo”, senza entrare nei particolari di un eventuale ricorso al decreto legge sul tema (“in questo momento non è stato affrontato”).
Dipenderà dai tempi del percorso parlamentare e dalla data che sarà fissata per il referendum. Non si schioda invece dalla sua posizione la Cgil, che con il segretario generale, Susanna Camusso, fa sapere come il lavoro parlamentare “invece di andare nella direzione del quesito referendario”, con cui si chiede l’abolizione dei voucher, presenti “numerosi problemi”. Secondo il sindacato infatti la soluzione prospettata assomiglia più ad una via “per depotenziare il referendum che per affrontare il tema. Non c’è la volontà di cancellare la situazione di precarietà”.