vitalizi-senatoSaranno ripristinati i vitalizi per oltre 700 ex senatori? Un vitalizio che esce dalla porta ma rientra dalla finestra: così potrebbe apparire ai cittadini dopo la polemica politica che si sta accendendo in questi giorni.


Vitalizi al Senato: saranno restituiti? I parlamentari hanno fatto ricorso in massa e ora attendono il verdetto decisivo.

Il rischio è che gli emolumenti vengano ripristinati con gli interessi: una notizia che, di certo, non farà piacere ai cittadini.

Scopriamo qual è la situazione attuale e quali sono gli scenari.

Che cos’è il vitalizio?

Partiamo dal principio. Il vitalizio del parlamentare in Italia è una erogazione mensile godibile, al termine del mandato parlamentare, in base al conseguimento di alcuni requisiti di anzianità di permanenza nelle funzioni elettive.

A partire dal 1997, il requisito minimo per maturare l’assegno era il compimento di 60 anni di età, ma limitatamente ai neo eletti dal 2001. Prima, per maturare il diritto, era al limite sufficiente un giorno in Parlamento, salvo riscattare il periodo rimanente pagando i contributi che si sarebbero versati fino al mandato pieno. Inoltre, in caso di elezione per tre legislature, a prescindere dall’età si percepiva immediatamente l’assegno.

La rata massima erogabile dal 1997 prevedeva la riduzione all’80% dell’indennità in relazione agli anni di mandato.

Infine, il 12 luglio 2018, della delibera 14/2018 della Camera ha disposto la “Rideterminazione della misura degli assegni vitalizi”. In parole povere la delibera dispone il ricalcolo in via retroattiva dei vitalizi agli ex senatori a partire dal 1° gennaio 2019.

Vitalizi Senato: una telenovela iniziata e mai conclusa

Arriviamo ad oggi. I 700 vitalizi cancellati nel 2018 potrebbero tornare nelle tasche degli ex senatori. Questo perchè, come abbiamo accennato all’inizio, la commissione Contenzioso presieduta Giacomo Caliendo, avrebbe preparato un provvedimento che annulla la delibera introdotta dalla Camera e poi replicata come testo documentale al Senato.

Le ragioni dei ricorrenti sono state più volte esposte, tra gli altri, da Maurizio Paniz, ex deputato di Forza Italia e legale di un migliaio di ex parlamentari colpiti dalla norma.

“È certamente anticostituzionale poiché viola il principio di non retroattività dei provvedimenti”.

Ricordiamo che l’anlizione dello scorso anno aveva dato una sforbiciata alle spese parlamentari, calcolate in oltre 200 milioni di euro all’anno per 1.388 ex parlamentari.

A scagliarsi aspramente contro questo rischio è il Senatore del M5S Vito Crimi:

Ciò che sta accadendo sui vitalizi è vergognoso. Il MoVimento 5 Stelle è riuscito a cancellare questi odiosi privilegi, ma la casta sta tentando di farli rientrare dalla finestra. Non possiamo permetterlo, siamo pronti a dare battaglia.

 

Adesso si attendono le risposte del Consiglio di Stato e della Magistratura: si pronnceranno rispettivamente il 12 e il 20 febbraio.

Solo allora scopriremo se per gli italiani è in programma l’ennesima beffa.