È stato approvato il decreto con le nuove misure anti-Covid. Ecco tutte le novità sulla validità del Green Pass, i colori delle regioni e i viaggi.
Validità Green Pass, colori regioni e viaggi: ieri si è svolta la riunione del Consiglio dei Ministri, che ha portato all’approvazione di un nuovo decreto con misure anti-Covid.
Il governo ha varato nuove misure per la ripartenza e la riapertura delle attività in Italia, anche grazie ad un recente calo dei contagi. Il premier Mario Draghi punta sempre sulla “gradualità” delle riaperture, per poter mantenere il trend positivo. Nel decreto ci sono novità sulla validità del Green Pass, sui viaggi, il sistema dei colori delle Regioni, la scuola e la quarantena. Vediamo quali sono.
Validità Green Pass, colori regioni e viaggi: un riepilogo di tutte le novità
Il Consiglio dei Ministri ha deciso di intervenire sulle regole anti-Covid, tenendo conto delle indicazioni del Comitato tecnico-scientifico.
Ma vediamo quali sono le novità introdotte.
Validità Green Pass
Come già anticipato, il governo ha annunciato che, per chi ha fatto la terza dose booster di vaccino, il Green Pass non avrà una data di scadenza.
La durata illimitata della certificazione verde sarà valida anche per chi si è contagiato e ha fatto già due dosi. La decisione è stata presa anche tenendo conto del parere dell’Ema e dell’Aifa, che ancora non si sono pronunciate su un’eventuale quarta dose di vaccino.
Ovviamente le regole potranno cambiare in caso di nuove situazioni di carattere sanitario.
Ricordiamo, inoltre, che, dallo scorso primo febbraio, la durata del Green Pass era scesa a 6 mesi.
Viaggi
Per agevolare il turismo, il governo ha deciso che i turisti che provengono da Paesi, con regole vaccinali diverse da quelle dell’Italia, potranno accedere alle strutture ricettive e a tutte quelle attività in cui è richiesto il Super Green Pass col semplice Green Pass, ottenibile anche solo col tampone.
Se, invece, i turisti provengono da uno Stato estero, con un certificato di avvenuta guarigione o di vaccinazione dai quali sono trascorsi più di 6 mesi, potranno accedere ai servizi, in cui è richiesto il Super Green Pass, solo dopo l’effettuazione di un tampone antigienico o molecolare. Stessa sorte anche per chi è stato vaccinato con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia.
Colori delle regioni
Del sistema dei colori si è parlato tanto, con diversi Presidenti di regione che ne volevano l’abolizione, scontrandosi col Ministro della Salute Roberto Speranza.
È stato deciso che le limitazioni saranno solamente per i non vaccinati, anche in zona rossa. Se i contagi dovessero risalire, il Governo deciderà se chiudere bar e ristoranti o mantenerne l’apertura solamente per i vaccinati.
Scuola
La scuola è sicuramente uno dei punti cruciali nella gestione della pandemia. Molti presidi, nei giorni scorsi, avevano richiesto nuove norme sulla gestione del virus a scuola, poiché le misure attuali venivano considerate più severe, rispetto a quelle imposte ai normali cittadini.
Le novità introdotte riguardano la scuola materna:
- Fino a quattro casi in una classe, l’attività scolastica continuerà in presenza, con l’obbligo, per gli insegnanti, di utilizzare la mascherina Ffp2;
- Con cinque casi, l’attività didattica verrà sospesa e ci sarà la DAD per cinque giorni.
Mascherine
Fino al 10 febbraio sarà obbligatorio indossare la mascherina all’aperto e al chiuso, ma dall’11 l’obbligo sarà circoscritto solamente al chiuso.
Nei bar e nei ristoranti andrà indossata quando ci si alza dal tavolo, nelle palestre quando si sta nelle aree comuni e non si fa esercizio fisico, mentre permane l’obbligo di mascherina sempre nei cinema e nei teatri.
Dall’11 febbraio si riapriranno anche le discoteche, nelle quali sarà obbligatorio indossare la mascherina, tranne quando si sta in pista a ballare. Mentre, per le discoteche all’aperto, non sarà più obbligatoria la mascherina.
Stato d’emergenza
La decisione è ancora da prendere (e sarà presa nelle prossime settimane), ma tra le intenzioni del governo c’è la scelta di non prorogare lo stato d’emergenza, che scade il prossimo 31 marzo.
La decisione terrà in considerazione dell’andamento dei contagi e di quello della campagna vaccinale. L’intenzione è quella di tornare al regime ordinario, che consente comunque di affidare poteri rafforzati a chi deve gestire le misure, compresa l’organizzazione della campagna vaccinale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it