Il TAR del Lazio ha reso pubblico il suo giudizio riguardo alla richiesta di illegittimità dei TOLC di Medicina: le prove di ammissioni sono illegittime, ecco i motivi.


La sentenza si concentra sulle prove di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria per l’a.a. 2023/2024. Tuttavia, il verdetto del TAR solleva questioni cruciali sull’equità del nuovo sistema TOLC-Med, introdotto dal Ministero con il D.M. n. 1107/2022.

Motivi del ricorso

Il ricorso è articolato in cinque punti, tra cui il primo motivo che evidenzia la presunta violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione, con particolare riferimento al principio di par condicio tra i candidati. Il ricorrente sostiene che il sistema TOLC-Med, suddiviso in due sessioni d’esame, utilizza gli stessi quesiti per entrambe le sessioni, creando un rischio di conoscenza pregressa dei quesiti e, di conseguenza, un ingiusto vantaggio per alcuni candidati.

Il ricorso mette in luce il fatto che alcuni candidati che hanno svolto la prova nei primi giorni hanno condiviso i quesiti online, creando un ambiente non equo per tutti i partecipanti. Inoltre, scuole di preparazione ai test avrebbero accumulato domande e organizzato lezioni specifiche, favorendo chi era a conoscenza dei quesiti.

Il verdetto del TAR sul TOLC di Medicina: prove sono illegittime

La sentenza del TAR rigetta l’eccezione di inammissibilità del ricorso e respinge la richiesta di estromissione dal giudizio avanzata da alcune parti intimate. Il giudice richiama la Corte di Giustizia e sottolinea l’importanza di limitare le restrizioni all’accesso agli studi superiori solo a quanto strettamente necessario per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Il verdetto evidenzia la disomogeneità delle prove TOLC-Med, con coefficienti di equalizzazione variabili. Tale eterogeneità, secondo il giudice, influisce sulla possibilità di tutti i candidati di raggiungere lo stesso punteggio massimo, violando così il principio di par condicio.

Una decisione che ha fatto e farà molto discutere e che ha già raccolto commenti come quello del Cisia (Consorzio Interuniversitario Sistemi Integrati per l’Accesso).

Il problema dei coefficienti di equalizzazione spiegato nel dettaglio

Il coefficiente di equalizzazione rappresenta un fattore chiave nel processo di attribuzione dei punteggi finali. Esso è calcolato a valle della prima sessione di esami e mira a correggere eventuali differenze di difficoltà tra i diversi turni e le diverse sessioni.

L’eterogeneità dei coefficienti di equalizzazione, come evidenziato dalla sentenza del TAR, implica che candidati che svolgono le stesse prove possono ottenere punteggi finali diversi. Questo fenomeno si manifesta attraverso l’esempio fornito nella sentenza, in cui due candidati che affrontano la stessa prova possono avere coefficienti di equalizzazione differenti. In termini più pratici, ciò significa che un candidato con un coefficiente più alto può conseguire un punteggio massimo superiore rispetto a un altro candidato che ha affrontato la stessa difficoltà di prova.

La conseguenza diretta di questa disomogeneità è una violazione del principio di par condicio, che sottolinea l’importanza di garantire pari opportunità a tutti i candidati durante le prove di ammissione. In altre parole, il sistema TOLC-Med, attraverso la sua struttura di equalizzazione variabile, mette alcuni candidati in una posizione di vantaggio o svantaggio rispetto ad altri, compromettendo l’equità del processo di selezione.

Conclusioni

Il TAR, pertanto, conclude che il sistema TOLC-Med non è idoneo ad assicurare una selezione equa dei candidati più meritevoli, bocciando così la sua legittimità. Questo verdetto potrebbe avere impatti significativi sul futuro dei test di ammissione, richiedendo una riforma che assicuri equità e trasparenza nel processo di selezione.

Il testo della sentenza

Qui il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it