In anticipo di quattro mesi rispetto allo scorso anno, arrivano sul sito dell’Agenzia, dopo la fase di test, i 204 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore, da utilizzare per la dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2015. Con il provvedimento di approvazione del 29 gennaio sono definite, inoltre, le caratteristiche tecniche di stampa.
Aggiornati con le informazioni relative ai correttivi crisi, individuate sulla base della metodologia presentata alla Commissione degli esperti lo scorso 2 dicembre e con le informazioni necessarie per gestire i “super-ammortamenti” introdotti dalla Stabilità 2016 (legge 208/2015), serviranno ai contribuenti che nel periodo d’imposta 2015 hanno esercitato in via prevalente una delle attività economiche nel settore delle manifatture dei servizi delle attività professionali e del commercio per le quali risultano approvati gli studi.
I modelli, in particolare, riguardano:
- 51 studi relativi ad attività economiche del settore delle manifatture
- 60 studi relativi ad attività economiche del settore dei servizi
- 24 studi relativi ad attività professionali
- 69 studi relativi ad attività economiche del settore del commercio.
I contribuenti che nel periodo d’imposta 2015 hanno esercitato le attività “altre creazioni artistiche e letterarie” (codice 90.03.09) e “fabbricazione di bigiotteria e articoli simili n.c.a.” (codice 32.13.09), devono compilare i relativi modelli, VK28U e WD33U, per la sola acquisizione di dati.
La trasmissione dei modelli deve avvenire, unitamente a Unico 2016, tramite i servizi telematici Entratel o Fisconline, direttamente o avvalendosi di incaricati abilitati. Questi ultimi, dopo l’invio, comunicano al contribuente i dati relativi all’applicazione degli studi, inclusi quelli relativi al calcolo della congruità, coerenza e normalità economica, utilizzando i modelli o un prospetto, conformi a quelli approvati oggi.
Disponibili gratuitamente sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, i modelli possono essere prelevati anche da altri siti, a condizione che rispettino le caratteristiche tecniche per la stampa definite nell’allegato n. 2 al provvedimento.
Infine, con l’occasione, l’Agenzia ricorda che, da quest’anno, non saranno più necessari sia i modelli Ine sia quelli di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi di settore per i contribuenti che hanno cessato l’attività nel corso del periodo d’imposta o che si trovano in liquidazione ordinaria. Questo perché l’obiettivo di rilevare la presenza di ricavi o compensi non dichiarati, o di rapporti di lavoro irregolare, potrà essere comunque raggiunto con l’integrazione e l’analisi delle diverse banche dati, a cui accede l’Agenzia delle Entrate.