sindaco-di-riace-arrestatoSimbolo dell’accoglienza dei migranti, Domenico Lucano, il Sindaco di Riace, è stato arrestato e messo ai domiciliari in un’inchiesta della procura di Locri. Vediamo cosa è successo.


La Guardia di Finanza ha arrestato e posto ai domiciliari il sindaco di Riace, Domenico Lucano, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: il simbolo dell’accoglienza verso i migranti è stato dunque incriminato, ma la società civile già protesta per la decisione.

 

L’arresto

 

L’accusa per l’uomo che la rivista Fortune, nel 2016, aveva inserito tra le 50 personalità più influenti al mondo, è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti.  L’arresto é stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Locri su richiesta della Procura della Repubblica.

 

I finanzieri del Gruppo di Locri hanno anche imposto il divieto di dimora a Riace per Tesfahun Lemlem, compagna di Lucano.

 

Mimmo Lucano era stato indagato lo scorso novembre per truffa, concussione e abuso d’ufficio. La Guardia di finanza aveva perquisito gli uffici del Comune e l’abitazione privata del sindaco.

 

Il simbolo dell’accoglienza

 

Domenico Lucano è ricordato in questo periodo soprattutto per la questione migranti e l’accoglienza. Il modello Riace ideato da Lucano è conosciuto in tutto il mondo. Qui dove sono emersi i bronzi di Riace, vive una comunità multietnica. E sembra che ci sia un certo accanimento verso questa figura che, in questo periodo storico, è abbastanza scomoda.

 

Riace è stata esclusa, infatti, dal saldo luglio-dicembre 2017 (circa 650mila euro) e per il 2018 non è compresa tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre agli Enti Locali. Inoltre, per comunicare le caratteristiche e l’impegno umanitario di Lucano, Rai fiction ha realizzato a Riace il film «Tutto il mondo è paese» protagonista Beppe Fiorello che ha interpretato Lucano. Il film sarebbe dovuto andare in onda lo scorso inverno ma, i guai giudiziari di Lucano, hanno impedito la messa in onda.

 

Le reazioni

 

La reazione di Salvini, che al solito non perde tempo nell’approfittare di questi accadimenti, è repentina. “Accidenti, chissà cosa diranno adesso Saviano e tutti i buonisti che vorrebbero riempire l’Italia di immigrati”. Più di una volta Salvini ha criticato i metodi usati da Lucano per l’accoglienza.

 

Ma la società civile sta rispondendo in modo diverso. Ricordiamo che già qualche mese fa era stata scritta una lettera di solidarietà che il sindaco di Ginevra Remi Pagani aveva inviato al sindaco di Riace Mimmo Lucano. “Vorrei esprimere – aveva scritto il sindaco svizzero – la mia solidarietà alla tua protesta contro le politiche disumane delle autorità centrali italiane, frutto della lunga battaglia che stai conducendo con e per i tanti migranti che hanno vissuto a Riace per anni. Uomini e donne che decidono di risiedere nella tua comunità, anche se non hanno ricevuto assistenza finanziaria per due anni”.

 

Ma una solidarietà che non arriva solo dagli amministratori. Tanti i commenti con l’hastag #iostoncommimmolucano, in un momento in cui spira un vento di criminalizzazione della solidarietà, in cui anche la Caritas nell’ultimo rapporto Migrantes denuncia una “emergenza culturale” alimentata da anni di fakenews incontrollate, in cui il disumano decreto Salvini è stato in queste ore modificato in parte per ridurre i rischi di una bocciatura per manifesta inconstituzionalità da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella.

 

Inoltre, la Rete dei Comuni Solidali (RECOSOL) in accordo con le associazioni presenti durante il Riaceinfestival, avvia una raccolta popolare di solidarietà finalizzata a permettere al progetto di Riace di superare questa fase estremamente critica. Fase legata a ingiustificabili ritardi anche voluti da una politica ostile che vuole costringere alla chiusura un progetto di accoglienza divenuto noto in tutta Europa e che ha permesso di invertire il declino sociale, economico e demografico di una delle aree più difficili d’Italia caratterizzata da profonde infiltrazioni della criminalità organizzata.

 

A questo link la raccolta popolare.