servizi pubblici locali 2Il 3 maggio scorso il Consiglio di Stato ha diffuso il parere in merito al decreto sui servizi pubblici locali, attuativo della Legge “Madia” n. 124/2015.

 

La delega contenuta negli art. 16 e 19 della legge 124/2015, intende riformare integralmente la disciplina dei sevizi pubblici locali, garantendo agli enti locali la valutazione discrezionale nella scelta delle modalità di gestione del servizi pubblici locali.

 

La delega porta con se principi innovativi, come:

 

– la soppressione dei regimi di esclusiva non conformi ai principi di concorrenza,
– l’individuazione della disciplina generale in materia di regolazione e organizzazione  dei servizi di interesse economico generale in ambito locale, in base ai  principi di sussidiarietà e proporzionalità,
– la definizione delle modalità di tutela degli utenti dei servizi pubblici locali.

 

Secondo il parere del Consiglio di Stato il decreto legislativo si presenta con una base normativa organica e stabile superando le criticità del quadro normativo attuale, frutto di norme disorganiche sulla gestione dei servizi pubblici, sfociate in referendum abrogativo nel 2011, prima, e nella sentenza della Corte Costituzionale nel 2012, poi, che ha posto fine al disegno di liberalizzare il mercato. Inoltre auspica che il Governo vigili e monitori il percorso di tale riforma.

 

L’obiettivo indicato dal legislatore delegante è quello di introdurre un testo ispirato al principio di semplificazione, che persegua il fine di promuovere il ruolo dei comuni e delle città metropolitane nell’individuazione dei servizi economici di interesse generale necessari per il soddisfacimento dei bisogni della collettività, attraverso strumenti che promuovano la concorrenza nel rispetto del perseguimento dell’interesse pubblico.

 

L’intervento in questione, secondo le affermazioni del legislatore delegato, ha l’ambizione di porre fine ad un periodo di normazione caratterizzato dalla presenza di normative disorganiche, quali l’art. 23-bis, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, e l’art. 4, del decreto legge 13 agosto 2011, n. 138, incisi il primo dal referendum abrogativo del 12 e 13 giugno 2011 ed il secondo dalla sentenza della Corte costituzionale 20 luglio 2012, n. 199.

 

Il testo in esame, quindi, si presenta come una base di normazione organica e stabile, in grado di rendere immediatamente intellegibile alle amministrazioni ed agli operatori del settore le regole applicabili in materia e di assicurare una gestione più efficiente dei servizi pubblici locali di interesse economico generale a vantaggio degli utenti del servizio, degli operatori economici e degli stessi enti locali.

 

In allegato il testo completo del parere.