Ecco quali sono le ultime novità in materia con l’approvazione del Senato sul Dl liste d’attesa: scopriamone di più.


Il Senato ha infatti recentemente approvato il decreto riguardante le liste d’attesa sanitarie, con 87 voti favorevoli e 50 contrari. Il voto si è svolto per alzata di mano, e il provvedimento ora attende l’esame della Camera per una seconda lettura, con la conversione in legge prevista entro il 6 agosto.

Il decreto ha l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa per le prestazioni mediche attraverso un intervento mirato su gestione, coordinamento e controllo delle liste d’attesa.

Ok del Senato al Dl liste d’attesa: ecco quali sono le ultime novità

Tra le principali novità introdotte, spicca la creazione di una Piattaforma Nazionale per le Liste d’Attesa, gestita dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGENAS). Questa piattaforma permetterà di monitorare in tempo reale i tempi di erogazione delle prestazioni su tutto il territorio nazionale. La Piattaforma garantirà inoltre l’interoperabilità con le piattaforme regionali e provinciali, consentendo una gestione centralizzata e più efficace delle liste d’attesa.

Il testo prevede, inoltre, la realizzazione del Portale della Trasparenza, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Per implementare queste disposizioni, saranno utilizzati i dati del flusso informativo “Tessera sanitaria” e le informazioni provenienti dai Centri Unici di Prenotazione (CUP) regionali. L’AGENAS avrà accesso ai dati personali necessari per la gestione della piattaforma, facilitando il monitoraggio e la trasparenza.

Una delle modifiche più significative apportate al decreto riguarda il controllo e le sanzioni in caso di inefficienza. I direttori generali delle Aziende Sanitarie Locali (ASL) saranno valutati anche in base alle performance delle loro strutture. Inoltre, sarà vietato sospendere o chiudere le agende delle prenotazioni, con sanzioni aumentate per chi non rispetta tali disposizioni.

Il decreto include anche un incentivo fiscale per il personale sanitario. Le prestazioni aggiuntive dei dirigenti e del personale sanitario saranno tassate con un’imposta sostitutiva del 15%, rispetto al 43% dell’aliquota Irpef ordinaria. Questo provvedimento mira a premiare il lavoro extra degli operatori sanitari e a incentivare la loro disponibilità.

Infine, il decreto ha subito alcune modifiche in risposta alle preoccupazioni espresse dalla Conferenza delle Regioni. Non ci saranno più verifiche dirette da parte del Ministero della Salute sui servizi sanitari regionali: invece, i controlli e le azioni correttive saranno gestiti dalle Regioni attraverso il Ruas, Responsabile Unico Regionale dell’Assistenza Sanitaria.

Il Dossier del Servizio Studi del Senato sul decreto

Qui il documento completo.