Per l’11 ottobre 2024, è previsto uno sciopero nazionale che interesserà il settore sanitario: a rischio visite ed esami medici programmati.


Come già annunciato, il mese di ottobre sarà ricchissimo di scioperi e mobilitazioni, che metteranno a rischio i servizi dei cittadini.
Questo mese ci sono già stati diversi scioperi dei trasporti (come ce ne saranno nelle settimane successive), ma stavolta ad essere interessato sarà il settore sanitario.

Venerdì 11 ottobre 2024, infatti, è previsto uno sciopero nazionale del settore sanitario italiano, sia pubblico che privato.

Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Sciopero settore sanitario 11 ottobre 2024: i disagi per i cittadini

Lo sciopero è stato indetto da Cub Sanità e coinvolgerà le aziende della sanità privata che utilizzano i contratti collettivi Aris Rsa, Aiop Rsa, Aris-Aiop e Uneba. Ma non solo, perché interesseranno anche diverse aziende del settore sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale.

Come comunicato in una nota di Cub Sanità, la mobilitazione interesserà l’intera giornata di venerdì e includerà tutti i turni di lavoro, compreso “il primo turno montante per i turnisti”.
Come sempre, saranno garantiti i servizi minimi essenziali, ma potrebbero saltare visite ed esami programmati, con diversi disagi per i cittadini e i pazienti.

Secondo la comunicazione di Cub Sanità, lo sciopero è stato indetto a causa della “progressiva privatizzazione e gestione commerciale della sanità, sostenute dai governi dei Paesi del G7 e dell’Unione Europea”.

Tra le motivazioni anche le pressioni subite dalle multinazionali del farmaco, che spingono per imporre dei modelli di prevenzione basati su abusi di prassi farmacologiche e vaccinali, per ottenere maggiori guadagni.

Pratiche simili, come dichiarato dal sindacato, incidono fortemente sull’accesso ai servizi e sul diritto alle cure dei lavoratori.
Inoltre, a pesare sono anche la carenza di personale, i salari bassi, le differenze salariali tra lavoratori con pari qualifica (ma inquadrati con contratti diversi) e carichi di lavoro insostenibili.

Condizioni del genere non influiscono solamente sui lavoratori del settore sanitario, ma anche sul servizio offerto ai pazienti, che ne risentono in termini di qualità delle cure.