Nonostante il tentativo in extremis di evitare il sacrificio degli obbligazionisti e la nazionalizzazione, come andrà a finire la vicenda MPS? Noi abbiamo un sospetto.
La soluzione di danneggiare i consumatori senza colpire e punire i soggetti responsabili del disastro MPS ci pare a dir poco scorretto. Si sta goffamente tentando di attuare un’operazione di mercato che non sta in piedi, anche alla luce del fatto che è stato ritirato l’appoggio del consorzio di garanzia bancario.
Ebbene 40 mila risparmiatori chiamati a salvare MPS attraverso un contributo di 2,16 miliardi che andrebbero a sommarsi al miliardo raccolto dagli istituzionali, più 1 miliardo del Qatar ed una parte residuale sul mercato. Nel caso del Qatar, ovviamente se ci metterà 1 miliardo, diventerà proprietario della Banca più antica del mondo.
La Consob, dal canto suo, dovrebbe autorizzare la conversione volontaria delle obbligazioni retail a discapito comunque dei risparmiatori, che vedrebbero venir meno i paletti posti a loro tutela secondo la normativa Mifid. Ma anche qualora venisse adottata questa soluzione, i bond subordinati verrebbero convertiti in azioni divenute carta straccia, perché in perdita.
Il quesito è: perché le responsabilità del Governo che ha nominato dei vertici che evidentemente non sono stati così zelanti nel corso degli anni, e quella degli organi di vigilanza, che intervengono ex post e non ex ante, deve ricadere sui cittadini che si ritrovano in mano le macerie di una mala gestio perpetrata negli anni?
Non ci è dato sapere.
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