riconoscimento-facciale-stadiArriva una nuova proposta per incrementare la sicurezza e arginare la piaga del razzismo: a metterla sul tavolo è la Lega di Serie A.


Riconoscimento Facciale negli Stadi: arriva la nuova proposta da parte della Lega di Serie A.

Ad annunciarlo è l’amministratore delegato della Lega, Luigi De Siervo, sul tema razzismo.

L’iniziativa è giunta, al termine del Consiglio di Lega, dove alla stampa sono state presentate le diverse iniziative in programma contro il razzismo.

Riconoscimento Facciale negli Stadi

“Crediamo che lo strumento con cui risolvere il problema è vicino: faremo in due anni quello che la Thatcher ha fatto in dieci. Manca un pezzo, che deve essere autorizzato dal Garante della privacy. Con l’aiuto del governo lo avremo e quindi i club potranno intervenire”.

Questo il fulcro delle parole di Luigi De Siervo.

Il nostro percorso per combattere il razzismo è diviso in tre fasi, la prima è culturale. In occasione della Finale di Coppa Italia di quest’anno verrà realizzata un’altra opera dopo quella commissionata all’artista Simone Fugazzotto. A lui abbiamo commissionato la scorsa primavera un’opera contro il razzismo e ha realizzato il Trittico, sceglieremo altri artisti sempre su questo tema. 

Inoltre, abbiamo avviato un rapporto con la Mandela Foundation, con cui realizzeremo una serie di iniziative nell’anniversario dei 6 anni dalla scomparsa di Mandela. Un’altra importante attività contro il razzismo è “Caro calcio ti scrivo”, che si svolge nelle scuole e tutti gli anni coinvolge migliaia di ragazzi in Italia.

L’ultima fase è quella repressiva. Stiamo potenziando le telecamere di sicurezza degli stadi, individuando un software di riconoscimento facciale, come quello in dotazione alla Polizia di Stato, che consenta di identificare le persone responsabili di un comportamento discriminatorio.

Abbiamo detto che faremo in due anni quello che la Thatcher ha fatto in 10, e sarà così perché gli strumenti iniziano a esserci. Esiste la possibilità per le squadre di negare il gradimento ai tifosi, per poterlo fare però le squadre hanno bisogno di poter lavorare sulle immagini che a oggi sono in dotazione soltanto alle autorità di pubblica sicurezza. 

È necessaria l’autorizzazione del Garante della Privacy e dovremmo riuscire a ottenerla grazie all’intervento del Governo. In quel momento con le immagini a disposizione i club saranno messi in condizione di intervenire direttamente e la Lega farà da garante in modo che ci sia uno standard unico e uguale per tutti“.

In questa occasione è intervenuto anche Simone Fugazzotto, autore del Trittico realizzato lo scorso 15 maggio durante la Finale di Coppia Italia tra Lazio e Atalanta:

Ho deciso di raffigurare le scimmie per parlare del razzismo perché sono la metafora dell’essere umano. L’anno scorso ero allo stadio a vedere Inter-Napoli e mi sono sentito umiliato. Tutti facevano il verso della scimmia a Koulibaly, un giocatore che stimo.

Dipingo sempre scimmie ormai da 5-6 anni, allora ho pensato di realizzare quest’opera per insegnare che siamo tutti scimmie, ho fatto la scimmia occidentale con gli occhi azzurri e bianca, la scimmia asiatica con gli occhi a mandorla e la scimmia nera posizionata al centro, da dove nasce tutto. La scimmia diventa la scintilla per insegnare a tutti che non c’è differenza, non c’è uomo o scimmia siamo tuti uguali. Semmai siamo tutti scimmie”.