Alcune nazioni dell’UE hanno deciso di dare l’addio al meccanismo di revisione dei veicoli: si tratta di una possibilità concreta anche in Italia? Scopriamolo.
Le proteste dei cittadini in alcuni paesi hanno sortito un effetto tanto agognato. Negli ultimi anni alcune associazioni di categoria di alcuni paesi comunitari, com’è accaduto ad esempio in Francia, hanno dato lotta contro questa odiata “tassa” arrivando a vincere.
Un risultato notevole, considerato che la revisione dei veicoli ogni anno ha un costo importante.
Questo provvedimento potrebbe prendere piede anche in Italia? Scopriamolo.
Addio alla revisione dei veicoli in alcuni paesi UE
I francesi ancora una volta si dimostrano un popolo “battagliero”.
In particolare è stata la Federazione Motociclistica Francese, dopo decenni di manifestazioni serrate, ad ottenere un risultato che potrebbe coprire in futuro ad ampio raggio tutte le categorie di veicoli.
Secondo il Decreto n° 2022-1044 del 25 luglio 2022, infatti, l’obbligo di verifica tecnica nel 2023 per i veicoli a due ruote e tre ruote (ma anche per i quadricili) motorizzati è stato abolito.
Quindi allo stato attuale sono esclusi da questo provvedimento i veicoli a 4 ruote: ma la pressione di altre federazioni transalpine potrebbe farsi sentire.
Un altro caso interessante da segnalare, seppur parziale, è quello della Danimarca: e anche in questo caso parliamo solo di veicoli a due ruote.
La scelta del Parlamento danese è stata quella di evitare le revisioni periodiche per le motociclette e di adottare, invece, delle ispezioni a campione durante la normale circolazione.
Pertanto dal primo gennaio 2022 i motociclisti danesi possono essere fermati lungo la strada per controlli relativi alla conformità del veicolo e alle emissioni acustiche e, se non dovessero essere trovati in regola, le multe possono essere molto salate.
E in Italia?
Allo stato attuale, purtroppo, questa possibilità non esiste nel nostro paese.
In Italia infatti, in base alle regole attuali, si indica che la prima revisione di un auto nuova deve sostenuta dopo 4 anni dall’immatricolazione. Tutte le autovetture immatricolate da più di 4 anni, dovranno effettuare la revisione ogni due anni. In particolare, la normativa del Ministero dei Trasporti stabilisce che la revisione dell’auto debba avvenire entro 24 mesi dall’ultima revisione.
Idem per motocicli e ciclomotori, che devono essere revisionati dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni due anni.
Tuttavia se questi provvedimenti sopra citati possano fungere da spunto per tutta la base Ue è ancora presto per dirlo. Ciò nonostante siamo di fronte a un interessante precedente.
E chissà in futuro anche in Italia si potrebbe dire addio a questo tanto odiato “balzello”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Il bollo auto è un balzello ancora più odioso.
Atteso che spesso la qualità delle arterie stradali è scarsissima
Una sciocchezza… Già si vedono circolare certi scassoni che non si sa come possano girare, già così…
Meglio un cd. “balzello” in più, che qualche vita in meno o incidente in più…
Caro Franz, evidentemente tu hai i soldini che ti avanzano, beato te! Io invece penso che si deve essere veramente ingenui a pensare che la revisione risolva qualcosa; infatti , a dimostrazione della sua inutilita’, sulle strade gira di tutto e di piu’. Il problema che dici tu, esiste non certo xche’ fai o non fai la revisione , ma xche’ c’e’ scarso o nessun controllo sulle strade di chi dovrebbe farlo, lo Stato. Allo Stato versiamo gia’ abbastanza x finanziare tutti i controllori sulla “sedia” che fanno solo carta e burocrazia, ma nella realta’ non fanno altro che intascare… Leggi il resto »
Str*****e! E se e’ come dici, che c’e’ scarso controllo per le strade, come minimo alla fine circolerebbero una infinita’ di macchine senza piu fari funzionanti, che ora almeno li devono sistemare ogni due anni! In Marocco per es ci sono controlli molto piu capillari e ti fermano per un nonnulla!
Gli incidenti, spesso mortali, sono nella casistica stradale in maggioranza causati da auto nuovissime, non da vecchie carrette. Imbecilli della UE fondata da Roma & Co, che finirà presto a cenere, e all’innferno i ladri professionali di stato.
MA CHE CA**TE SCRIVI.