reverse-chargeRete Imprese Italia in audizione in commissione Finanze del Senato sui decreti attuativi della delega fiscale, la cui tempistica di attuazione “non coglie, ancora una volta, la necessità di dare risposte ad un sistema imprenditoriale che vede nelle micro e piccole imprese il suo asse portante”.

 

“Serve abrogare immediatamente lo split payment ed il reverse charge Iva, che crea tanti danni finanziari alle imprese, in un momento storico nel quale l’equilibrio finanziario rappresenta un elemento importante per agganciare i timidi segnali di ripresa, come può, la sua mancanza, decretare la morte di un’attività economica”. Così Rete Imprese Italia in audizione in commissione Finanze del Senato sui decreti attuativi della delega fiscale.

 

Peraltro, hanno osservato i rappresentanti delle pmi, la fatturazione elettronica generalizzata “consente una verifica, quasi in tempo reale, del corretto versamento dell’ Iva sia nelle operazioni tra imprese che nei confronti della P.a.”.

 

I rappresentanti del soggetto unitario di rappresentanza delle pmi e dell’impresa diffusa hanno annche sottolineato che la tempistica di attuazione della delega fiscale “non coglie, ancora una volta, la necessità di dare risposte ad un sistema imprenditoriale che vede nelle micro e piccole imprese il suo asse portante”. Insomma, “si procede troppo a rilento.

 

I tempi di approvazione dei decreti legislativi per l’attuazione della legge delega non rispecchiano la necessità di dare risposte concrete e rapide alle micro e alle piccole imprese”. Sottolineata, poi, la necessità di arrivare al più presto all’ istituzione dell’Imposta sul Reddito delle Imprese (Iri) e di modificare il regime forfettario introdotto con la legge di Stabilità.

 

Sul nuovo forfait, secondo Rete Imprese, “si rischia di portare a un prelievo più pesante per professionisti e pmi”. Per questo si chiede di “rivedere verso l’alto le soglie di accesso al nuovo regime e di ridurre l’aliquota al 15%”. In generale, per Rete Imprese Italia, “molte misure importanti mancano ancora all’appello.

 

La riduzione della pressione fiscale, oggi troppo alta ed iniqua a svantaggio proprio delle piccole imprese personali; gli incentivi alla capitalizzazione delle imprese di minori dimensioni; la modifica del sistema di riscossione coattiva dei tributi; la possibilità di pagare le imposte solo in relazione a ricavi effettivamente incassati, per evitare di caricare, ingiustamente, l’IRAP anche sulle tante piccole imprese individuali ed ai lavoratori autonomi che non hanno un’autonoma organizzazione”.