Qualità della vita in Italia: Bolzano è la città dove si vive meglio. Ecco la classifica sulla qualità della vita nelle città e nelle province italiane.
Ecco l’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane realizzata da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma.
E’ Bolzano la città dove si vive meglio in Italia, seguita da Trento e Belluno. Così come era stato nel 2017. E’ quanto si evince dall’indagine sulla qualità della vita nelle province italiane realizzata da ItaliaOggi con l’Università La Sapienza di Roma, giunta alla 20esima edizione. L’indagine fotografa modelli virtuosi, criticità e cambiamenti in atto nelle province e nelle principali aree del Paese con una completezza unica: sono nove le dimensioni dell’analisi, affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, con 21 sotto dimensioni e 84 indicatori di base.
Le prime dieci posizioni
Dalla quarta alla decima posizione si trovano tutte città che hanno recuperato rispetto all’anno scorso, salvo una, Treviso, che è passata dalla sesta alla nona posizione. Al quarto posto Siena, che ha recuperato sette posizioni (era 11esima), seguita da Pordenone, che passa dalla nona alla quinta, e da Parma, che ha guadagnato una posizione rispetto al 2017 (era settima).
In forte ascesa Aosta e Sondrio, rispettivamente al 7° e 8° posto, partendo dal 18° e dal 16° della passata edizione. Decima Cuneo, che ha guadagnato tre posizioni. Il 2018 è l’anno delle conferme, sia di alcune performance sia di alcune tendenze emerse nelle precedenti indagini: dallo sfumare del contrasto Nord-Sud in termini di buona qualità di vita legata al benessere economico, all’acuirsi del divario fra piccoli centri (in cui si vive meglio) e grandi centri urbani, in cui la vita è invece sempre un po’ più difficoltosa. Fenomeno testimoniato, fra l’altro, dal brusco scivolone compiuto dalla Capitale, scesa dal 67° all’85° posto della classifica.
Elevato il calo anche a Bari (dal 96° al 103° posto) e a Firenze (dal 37° al 54° posto). Tendenzialmente, comunque, nei capoluoghi di regione la qualità della vita è aumentata, salvo che in sette città. Oltre che a Bari e a Firenze, a Catanzaro (dal 92° al 95° posto), all’Aquila (dal 68° al 72°), a Potenza, che ha perso 20 posizioni (ora è 64esima), arretramento simile a Venezia (al 62° dal 41° posto). Di Roma si è già detto, Torino ha perso una posizione, ed è 78esima.
Stabile invece la qualità della vita a Napoli (108) e a Palermo (106), che si mantengono sui medesimi livelli del 2017.
La qualità della vita globale
Come si vive in Italia? Nell’insieme, un po’ meglio: nel 2018 sono infatti 59 su 110 le province in cui la qualità di vita è risultata buona o accettabile, rispetto alle 56 del 2016 e del 2017: si tratta del migliore dato registrato negli ultimi cinque anni.
Stabile la situazione del Nord Ovest e del Mezzogiorno, in netto miglioramento quella del Nord Est e del Centro (Roma a parte). Le migliori performance sono delle piccole: ottime le posizioni di Siena, Pordenone, Parma, Aosta, Sondrio, Treviso e Cuneo. Treviso, in particolare, risulta la provincia più sicura d’Italia. Trento, Bolzano e Bologna le realtà più positive per affari e lavoro.
Parma, Siena, Trento e Piacenza quelle con la migliore offerta finanziaria e scolastica; Isernia, Pisa, Ancona, Siena e Milano quelle con il più efficiente “sistema salute”. Maglia nera alla calabrese Vibo Valentia, in coda alla classifica in compagnia di Catania, Napoli, Siracusa e Palermo: cinque province ricche di bellezze architettoniche e naturali che tuttavia non riescono a fare il “salto di qualità”.