usuraioIl Ministero dell’Economia e delle Finanze, attraverso uno specifico Fondo, ha concesso a selezionate fondazioni e associazioni del Terzo Settore nonché ad alcuni Confidi (Consorzi di imprese) 12 milioni di euro per promuovere e garantire i finanziamenti a favore di aziende e famiglie a rischio di usura, da utilizzare nel corso del 2016.

 

L’usura è un fenomeno criminale diffuso, con intensità diverse, su tutto il territorio nazionale e trae forza da situazioni in cui piccole imprese e nuclei familiari hanno difficoltà di accesso alla liquidità. La garanzia statale, che favorisce l’accensione di prestiti del circuito bancario, serve dunque a prevenire l’esclusione finanziaria di soggetti deboli, che senza una forte garanzia rischierebbero di essere preda dei canali illegali del credito.

 

Dal 1998 fino ad oggi, tramite il Fondo per la prevenzione dell’usura, il Dipartimento del Tesoro del MEF ha erogato un totale di circa 600 milioni di euro finalizzati alla concessione di garanzie. Il Fondo, alimentato anche con i proventi delle sanzioni antiriciclaggio e valutarie, ha consentito di garantire 81.000 finanziamenti, per un importo complessivo di oltre 1,9 miliardi di euro, grazie al meccanismo della leva finanziaria, che si basa su un moltiplicatore medio di 3,2.

 

I contributi del Fondo sono assegnati, con vincolo di destinazione, ad Associazioni e Fondazioni del Terzo settore che svolgono attività di assistenza e solidarietà a favore dei soggetti in difficoltà economica, nonché a Confidi, espressione di imprese appartenenti allo stesso settore produttivo o alla stessa area geografica, che svolgono un’attività di tipo mutualistico finalizzata alla prestazione di garanzie per agevolare le imprese associate.

 

“Lavorare sulla prevenzione in tema di usura è la l’arma vincente. – spiega Giuseppe Maresca, Presidente della Commissione di gestione del Fondo – I contributi, attraverso i Confidi e le associazioni del Terzo Settore che conoscono bene il territorio, producono risultati concreti, impedendo a famiglie e imprese, magari solo per un temporaneo problema economico, di entrare nei circuiti dell’illegalità da cui è difficile poi uscire. Come Dipartimento effettuiamo una costante attività di monitoraggio affinché le risorse siano spese tempestivamente e bene, e interveniamo laddove siano riscontrate inefficienze”.

 

I contributi infatti sono ripartiti sulla base di una combinazione di indicatori collegati sia all’efficienza nella capacità di spesa dei contributi ricevuti da parte dei beneficiari, sia all’indice del rischio di usura presente nell’ambito territoriale dove opera l’ente assegnatario, indice prodotto avvalendosi di indicatori finanziari, economici, criminologici e di un’analisi sociale del fenomeno dell’usura, calcolato su tutte le province italiane.