Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nonostante alcuni recenti successi, presenta criticità evidenti nella sua implementazione, con pochi fondi effettivamente spesi e un ritardo preoccupante nella realizzazione di molti progetti.
La relazione dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) integrata con i risultati di un’indagine effettuata dalla fondazione Openpolis, con dati aggiornati a novembre 2023, fornisce un quadro preoccupante sullo stato di avanzamento del PNRR.
Sebbene il governo abbia raggiunto traguardi come l’approvazione della proposta di revisione da parte delle istituzioni europee e l’erogazione della quarta rata di fondi, le criticità persistono.
PNRR, ritardo preoccupante nella realizzazione dei progetti
Secondo i documenti ufficiali solo il 7,4% dei fondi previsti per il 2023 è stato speso, indicando un ritardo significativo nella realizzazione dei progetti.
Il dato allarmante è che essendo così pochi i fondi effettivamente utilizzati questo ritardo dovrà essere recuperato nei prossimi tre anni. L’UPB sottolinea che i ritardi non sono principalmente dovuti alle gare andate deserte, ma piuttosto a problemi strutturali e alla frammentazione del piano a livello locale.
Le differenze regionali emergono chiaramente, con il Mezzogiorno in ritardo rispetto al Nord e al Centro.
A novembre 2023, più del 67% delle risorse è stato assegnato a singoli progetti, ma la distribuzione non uniforme tra regioni e macro-aree solleva preoccupazioni. Le difficoltà nel bandire e assegnare i lavori nel Mezzogiorno sono evidenti, con una percentuale di progetti conclusi inferiore rispetto al Nord e al Centro.
Un elemento critico è rappresentato dalla numerosità di piccoli progetti con soggetti attuatori privati o misti, dispersi sul territorio e con limitata esperienza di gestione. Questo contribuisce ai ritardi e solleva dubbi sulla qualità ed efficienza dei singoli bacini territoriali.
Inoltre, molto importante, l’analisi dell’UPB sottolinea la mancanza di informazioni pubbliche sull’avanzamento dei progetti finanziati dal PNRR, sebbene siano disponibili sulla piattaforma Regis ma in forma riservata.
In conclusione sia la relazione dell’ufficio di bilancio, sia il dossier di Openpolis, evidenziano quanto sia urgente un intervento per sostenere i soggetti attuatori in difficoltà e ridurre il divario tra regioni. Il PNRR, progettato per coinvolgere le comunità territoriali, richiede pertanto un’immediata azione, per evitare che i ritardi accumulati minino gli obiettivi di ripresa e resilienza che il piano mira a raggiungere.
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Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it