L’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) ha lanciato l’allarme sull’andamento lento dell’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in una recente memoria pubblicata: emerge soprattutto un grande ritardo sulle assegnazioni e sulle varie fasi delle gare.
L’UPB evidenzia che più del 75% delle fasi delle gare è in ritardo, affrontando criticità fin dalla messa a bando e assegnazione dei lavori. Si attribuisce le difficoltà non solo alla “elevata numerosità di piccoli progetti con soggetti attuatori di natura privata o mista dispersi sul territorio, con ridotta esperienza di gestione delle gare”, ma anche all’insufficiente “speditezza” nell’intero processo.
Fino al 26 novembre, risulta speso appena il 14,7% delle risorse europee destinate all’Italia, equivalenti a 28,1 miliardi di euro.
PNRR a rilento: assegnazioni e gare in ritardo
La fase di assegnazione emerge come il nodo critico nell’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Attualmente, sono in corso gare per un ammontare complessivo di circa 45 miliardi di euro, rappresentanti il 25,4% del valore totale dei progetti previsti dal PNRR. Tuttavia, il processo di assegnazione si arresta a circa la metà di questa somma, fermandosi a 22,6 miliardi di euro.
Questo significa che nonostante la disponibilità di fondi, una considerevole parte delle risorse destinate all’Italia attraverso il PNRR non è ancora stata assegnata o utilizzata. Il rapporto tra i pagamenti effettuati e le risorse impegnate attualmente si attesta, come abbiamo già detto prima, al 14,5%, indicando un notevole divario tra gli impegni finanziari presi e la loro effettiva utilizzazione.
Un aspetto sorprendente che emerge dai dati è che i principali attuatori per finanziamenti totali non sono enti pubblici, bensì l’azienda di gestione della rete ferroviaria RFI, che ha ottenuto un totale di 51,3 miliardi di euro in risorse.
Questo supera gli impegni finanziari assunti dai Comuni e dalle Regioni. Questa situazione solleva interrogativi sul ruolo e sull’efficacia degli enti pubblici nell’attuazione del PNRR, evidenziando un’inattesa partecipazione del settore privato, rappresentato in questo caso da RFI, nel processo di spesa dei fondi europei.
Situazione critica nel Mezzogiorno d’Italia
L’analisi condotta dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio evidenzia una situazione critica nelle fasi di messa a gara e assegnazione dei lavori nella regione del Mezzogiorno in Italia. Tale situazione mette in luce una storica debolezza nella gestione degli appalti pubblici in questa specifica area geografica.
La debolezza nella gestione degli appalti pubblici nel Mezzogiorno sembra avere radici storiche. Il rapporto indica che stazioni appaltanti di dimensioni ridotte, presenti in questa zona, hanno sempre scontato maggiori difficoltà nella preparazione e nello svolgimento delle gare. Questa situazione può essere attribuita a una serie di fattori, tra cui una minore esperienza nella gestione di progetti di grandi dimensioni, procedure amministrative complesse e una potenziale mancanza di risorse a livello locale.
È importante notare che, sebbene il PNRR abbia previsto la partecipazione di soggetti attuatori di natura privata o mista per favorire il coinvolgimento delle comunità locali, questa caratteristica sembra aver contribuito ai ritardi nel Mezzogiorno. La presenza di numerosi piccoli progetti gestiti da enti privati, scuole, associazioni, imprese e altri soggetti dispersi sul territorio ha creato una complessità aggiuntiva nella gestione delle gare e nella compilazione del Registro Generale degli Investimenti Pubblici (ReGiS).
Ulteriori considerazioni
L’UPB segnala che, nonostante l’approvazione delle modifiche al PNRR da parte della Commissione europea, che prevedono uno spostamento degli obiettivi e delle risorse, questi cambiamenti non affrontano le cause profonde dei ritardi e delle disparità territoriali di performance. La memoria fornisce inoltre indicazioni sullo stato di attuazione del PNRR, evidenziando che la fase di assegnazione ai soggetti attuatori è in gran parte completata, ma i ritardi persistono nella conclusione dei progetti, soprattutto al Centro e al Mezzogiorno.
Il documento conclude sottolineando la necessità di affrontare le sfide legate alla gestione dei progetti, in particolare nei territori meno sviluppati, per garantire una distribuzione equa e tempestiva delle risorse del PNRR.
Il testo della memoria dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it