vaccino pfizerAnalizziamo brevemente i chiarimenti forniti direttamente dalla società farmaceutica statunitense su quanto in oggetto, e su altri quesiti di odierno interesse, riguardanti il vaccino Comirnaty Covid-19 mRNA.


A seguito di specifica istanza dell’autore del presente articolo, il quale proponeva una serie di domande di natura medico-scientifica afferenti l’emergenza sanitaria COVID-19, PFIZER INC. rispondeva prontamente via e-mail allo scrivente, con un documento in lingua inglese recante la data del 03 Settembre 2021, ed allegando inerenti data-sheet informativi.

Ancorché sia già stato dibattuto in diverse sedi, è ribadito che il vaccino di che trattasi non coinvolge il nucleo cellulare, dove è presente il materiale genetico, pertanto non vi è alcuna interazione con il DNA.

E’ rammentato inoltre che, come con qualsiasi vaccino, la vaccinazione con Comirnaty potrebbe non proteggere tutti i destinatari del vaccino, e gli individui potrebbero non essere completamente protetti fino a sette giorni dopo aver ricevuto la seconda dose.

Dalla lettura delle dichiarazioni ufficiali si evince, con manifesta comprensibilità – anche per i non addetti ai lavori – quanto segue:

Effetti a lungo termine del vaccino

Viene precisato che i dati sulla sicurezza non sono disponibili nella fase attuale, specificando che dovrà attendersi fino a due anni dopo la vaccinazione.

La sicurezza a lungo termine del vaccino mRNA BNT162b2 è attualmente sconosciuta, i dati sulla sicurezza vengono raccolti nello studio C4591001 in corso fino a due anni successivi alla somministrazione della seconda dose di vaccino mRNA BNT162b2 in tutti i gruppi di età, e sono previsti studi per la sorveglianza a lungo termine dei soggetti vaccinati.

(n.d.a. quindi, per avere contezza, su un campione significativo di pazienti, di eventuali effetti collaterali “cronici”, il termine minimo sarà dopo la metà dell’anno 2023).

Durata della copertura vaccinale

La durata della protezione offerta dal vaccino non è nota, ed è ancora in fase di determinazione da parte di studi clinici in corso.

NESSUNA AUTORIZZAZIONE PER LA SOMMINISTRAZIONE DELLA TERZA DOSE DI VACCINO

Comirnaty (vaccino mRNA COVID-19) non è attualmente autorizzato per la somministrazione di più di due dosi.
PFIZER non suggerisce o raccomanda l’uso di Comirnaty in diverso modo rispetto a quanto descritto nelle prescrizioni informative.

(n.d.a. tale riscontro è a tutt’oggi oggetto di contrasto tra gli appartenenti alla comunità scientifica, laddove diversi esponenti concordano che non debba ricorrersi ad una terza immunizzazione).

Raccomandazioni ufficiali sul programma di vaccinazione Covid-19

vaccino pfizerL’uso del vaccino Comirnaty dovrebbe essere conforme alle raccomandazioni ufficiali.
Per raccomandazioni ufficiali sul programma di vaccinazione COVID-19 in Italia, si prega di fare riferimento al seguente sito web: https://www.aifa.gov.it/comirnaty

SI PREGA DI NOTARE CHE PFIZER E’ INDIPENDENTE DA QUESTE RACCOMANDAZIONI.

PFIZER NON E’ IN GRADO DI FORMULARE RACCOMANDAZIONI SUL DOSAGGIO O SUL TRATTAMENTO PER I SINGOLI PAZIENTI; IL GIUDIZIO CLINICO BASATO SULL’ANAMNESI E SULLO STATO CLINICO DI UN PAZIENTE SPECIFICO DOVREBBE DETTARE LE AZIONI APPROPRIATE DA INTRAPRENDERE.

Ora, queste ultime enunciazioni portano a realizzare (non solo in chi scrive) concreti dubbi e ragionevoli riflessioni:

  1. PFIZER rimanda alla sezione dedicata presente sul sito italiano dell’AIFA, ma tiene a precisare che resta indipendente da tali raccomandazioni, significando sostanzialmente che ognuno provvede ad informare come ritiene idoneo.
    Dunque, nel caso di specie, qual è la fonte più accreditata?
  2. Il passaggio successivo è particolarmente delicato, ed attiene essenzialmente alla quantità di vaccino da estrarsi dal flacone e somministrarsi al paziente, pur se in altra parte del documento è indicato il valore di 0,3 ml per ognuna delle due dosi.
    Palese è il tenore di quanto riferito da PFIZER, ed il confronto con determinati episodi di cronaca sarebbe doveroso, ma opportunità vuole che il discorso termini qui, ognuno potrà trarre le considerazioni del caso.

Alla luce delle pregevoli evidenze medico-scientifiche che precedono, la cui attendibilità è incontrovertibile, stante la provenienza dal titolare del brevetto vaccinale – nonché produttore del siero – sarebbe opportuno che chi di dovere assuma in debita considerazione tali asserzioni, affinché vengano riconsiderate prese di posizione impulsive divulgate urbi et orbi, e soprattutto al fine di scongiurare potenziali rischi nei confronti di coloro che si dovessero sottoporre ai trattamenti vaccinali, qualora venissero adottati comportamenti in contrasto con gli avvertimenti formalizzati da PFIZER.

Al link il documento ufficiale PFIZER INC. indirizzato all’autore.


Fonte: articolo di Giovanni Stefanelli