Nel 2024, la Pec diventerà europea e prenderà il nome di Rem (posta elettronica registrata): ecco cosa sapere.
Nel 2025 saranno vent’anni dalla creazione della Pec, la posta elettronica certificata. Ma quest’anno sarà interessata da una novità, soprattutto nella denominazione.
La Pec diventerà europea e prenderà il nome di Rem (Registered elecronic mail).
Ecco tutte le novità.
La Pec diventa Rem: tutte le novità del 2024
Fin dal 2005, anno della sua creazione, la posta elettronica certificata è rimasta quasi del tutto identica.
Ma dal 2022 è iniziato il percorso di adeguamento al Regolamento europeo 910/2014 -eIDAS, che quest’anno si concretizzerà nella creazione della Rem.
La nostra Pec viene registrata in tutta Europa e può essere utilizzata nelle comunicazioni, con valore legale, tra i cittadini dei paesi europei.
Ma adottando lo standard europeo ETSI EN 319 532 – 4, saranno ampliati i suoi confini, grazie all’introduzione della Csi (Common service interface), ovvero l’interfaccia tecnologica condivisa, che permetterà lo scambio tra i gestori e gli utilizzatori di servizi di recapito qualificato.
Con questa nuova infrastruttura, si provvede al settaggio dei requisiti tecnici necessari, per verificare e certificare l’indirizzo di posta, tipo:
- L’identità del cittadino UE possessore della posta certificata;
- L’integrità del contenuto;
- L’ora di invio e di ricezione del messaggio.
La Pec diventa Rem: come adeguarsi alle nuove misure
L’indirizzo non subirà cambiamenti, ma si adatterà alle nuove normative europee, mantenendo le modalità di accesso e le funzionalità.
La sicurezza sarà rafforzata tramite due operazioni, eseguibili in pochi minuti:
- Il riconoscimento dell’identità, tramite Spid, firma digitale, CIE, CNS o video riconoscimento con operatore;
- L’attivazione della verifica in due passaggi, ovvero username e password di accesso, ma anche autorizzazione sul dispositivo associato (come sms, mail, app o token).
Se non ci si adeguerà alle nuove normative, la Pec rimarrà comunque attiva per le comunicazioni con valore legale in Italia e all’estero, ma i messaggi inviati e ricevuti non saranno più certificati.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it