padri-separatiStorie di ordinaria ingiustizia. Sono quelle che vedono protagonisti i padri separati, sempre più spesso oggetti di provvedimenti a senso unico.


Padri separati: in questi giorni sta facendo discutere la decisione del Tribunale dei Minori dell’Aquila, che ha stabilito l’affidamento alla madre del figlio di 14 anni, nonostante il ragazzino voglia restare con il papà, come ha anche scritto in una lettera al giudice.

Tante le storie ai limiti dell’incredibile che si registrano anche a Roma, dove sembra esserci una corsia preferenziale per le madri, il tutto a danno dei padri.

Basta accanirsi contro i padri separati

La Procura di Roma sembra agire su un doppio binario nei casi di affido – dichiara l’avvocato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codiciquando il padre segnala un comportamento scorretto da parte della madre, viene tutto archiviato, senza nemmeno prendere in considerazione l’accaduto.

Quando invece è la madre a fare la segnalazione, allora l’azione è automatica, anche se si tratta di situazioni irrilevanti o, peggio ancora, paradossali. Non è possibile, ad esempio, che un padre che si mette d’accordo con la ex per tenere la figlia durante le feste, venga poi rinviato a giudizio perché la donna, non sappiamo se per ripicca o per dispetto, si rimangia tutto.

Basta accanirsi sui padri separati. Speriamo che l’attenzione mediatica che stanno guadagnando casi del genere porti ad un cambio nella gestione degli affidi – conclude il Segretario Nazionale di Codici – finora sono stati a senso unico, purtroppo spesso per motivi puramente ideologici che ignorano la realtà, oltre che le ragioni e le esigenze di chi è coinvolto, a partire dai figli”.