Un nuovo tassello si aggiunge al complesso mosaico dell’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, ucciso nel 2010: ex Carabinieri tra i sospetti mandanti.


Dopo quattordici anni di indagini, i carabinieri del ROS hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, tra cui quella nei confronti di ex carabinieri: ecco i dettagli dell’indagine in corso.

Omicidio Vassallo: ex Carabinieri tra i sospetti mandanti

Secondo quanto riportato dall’ANSA, tra le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere c’è quella nei confronti del colonnello Fabio Cagnazzo. Oltre a Cagnazzo, sono finiti in manette Romolo Ridosso, figlio di un boss camorrista e collaboratore di giustizia, l’imprenditore Giuseppe Cipriano e l’ex brigadiere Lazzaro Cioffi. Tutti sono accusati di omicidio volontario.

Secondo le indagini, Vassallo sarebbe stato eliminato perché aveva scoperto un giro di droga che coinvolgeva ambienti criminali e, forse, anche esponenti delle forze dell’ordine.

Il sindaco aveva confidato le sue inquietudini all’ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ma non fece in tempo a sporgere denuncia. Una frase pronunciata da Romolo Ridosso pochi giorni dopo l’omicidio avrebbe fatto scattare la scintilla: “Pure il pescatore lo abbiamo messo a posto“. Questa conversazione, avvenuta tra Ridosso e Cioffi, sarebbe stata la chiave per ricostruire la dinamica del delitto.

Il coinvolgimento del colonnello Cagnazzo è particolarmente inquietante. L’ufficiale, con un passato da investigatore di lungo corso, sarebbe stato al centro di un’attività di depistaggio organizzata ben prima dell’omicidio. Secondo gli inquirenti, Cagnazzo avrebbe cercato di insabbiare le prove e di depistare le indagini.

Il caso Vassallo getta una luce ancora più cupa sulla pervasività della criminalità organizzata in alcune zone del nostro Paese. L’omicidio del sindaco di Pollica è un monito a non abbassare la guardia e a continuare a combattere contro ogni forma di illegalità.

Il comunicato dell’associazione Avviso Pubblico

«Apprendiamo con un misto di soddisfazione e raccapriccio la notizia dell’arresto dei presunti mandanti dell’omicidio di Angelo Vassallo. Soddisfazione per il lavoro svolto dagli inquirenti che sta portando alla luce una verità che per troppo tempo è rimasta sepolta. Raccapricciante perché fra gli arrestati ci sono uomini dello Stato, fra cui anche un ex brigadiere e un colonnello dei Carabinieri che avrebbe coperto un traffico di droga, da sempre denunciato dal sindaco di Pollica», commenta Michele Abbaticchio, Vicepresidente di Avviso Pubblico, rispetto alla notizia degli arresti di questa mattina derivanti da una svolta nelle indagini sull’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo.

«La tesi accusatoria della Procura è in realtà nota da un decennio, anche grazie al lavoro meticoloso e instancabile di ricostruzione fatta dal fratello Dario Vassallo, amico di tanti primi cittadini di piccoli paesi che, come amava ripetere Angelo, possono fare la storia del Paese», aggiunge il Vicepresidente Abbaticchio. «Ricordo inoltre che l’omicidio di Angelo è avvenuto il giorno precedente alla giornata in cui era stato fissato un appuntamento tra l’ex sindaco Vassallo e l’appuntato dei carabinieri di Agropoli per raccogliere una sua deposizione su quanto aveva scoperto».

Una svolta nel caso

Questa nuova fase investigativa rappresenta quindi una svolta importante per chi vuole verità e giustizia per un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla tutela del proprio territorio, all’integrità amministrativa e alla promozione di una cultura della legalità.

«La storia di Angelo Vassallo rappresenta in qualche modo anche la storia dello Stato italiano e della quotidiana lotta contro le mafie che si fa lontana dai riflettori della cronaca. Una storia silenziosa, di difesa dell’ambiente e della cultura della bellezza. Una storia come tante nel nostro paese, che ha iniziato a far rumore solo perché Angelo Vassallo è stato ucciso, diventando suo malgrado uno dei simboli del contrasto alle infiltrazioni mafiose».

L’appello della rete di Avviso Pubblico

L’intera rete di Avviso Pubblico – che continuerà a sostenere e a tenere alta la memoria di Angelo Vassallo – è a fianco dei fratelli Dario e Massimo e dell’intera famiglia, che finalmente dopo tanti anni possono avere la giustizia che meritano. Siamo di fronte a un segnale di impegno e di attenzione che rinvigorisce la fiducia nello Stato e nelle istituzioni preposte alla tutela della legalità democratica.

«Ai cittadini di Pollica invece, auguriamo la consapevolezza che il riscatto turistico ed ambientale voluto dal suo grande Sindaco, innamorato e ucciso per la sua Acciaroli, possa vivere in tutti coloro che la rappresenteranno in futuro. Questa vicenda ha profondamente scosso le coscienze di tutti noi. Ma dimostra anche quanto sia fondamentale non smettere di cercare la verità, anche quando tutte le strade sembrano sbarrate. Il sacrificio di Angelo Vassallo non dev’essere vano», ha concluso il Vicepresidente di Avviso Pubblico Michele Abbaticchio.