A partire dal prossimo luglio avrà piena efficacia il Codice degli appalti, che introdurrà una serie di novità: ecco l’analisi completa dell’ANAC.
Nell’analisi dell’Autorità Nazionale Anticorruzione si indacano i princìpi generali e i principali cambiamenti introdotti.
Si tratta di un testo rivisitato e fortemente “snellito”, al fine di sburocratizzare le pratiche e velocizzare le procedure. Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici (d.lgs. 36/2023) rappresenta dunque una discontinuità con il passato, anche sul piano culturale, nella disciplina del public procurement.
Tutte le novità sono disponibili in questo articolo.
Nuovo Codice Appalti: le novità spiegate dall’ANAC
Per i contratti “sotto soglia” le stazioni appaltanti provvedono mediante affidamento diretto per i contratti di importo inferiore a 150.000 euro, anche senza consultazione di più operatori economici, assicurando che siano scelti soggetti in possesso di documentate esperienze pregresse idonee all’esecuzione delle prestazioni contrattuali anche individuati tra gli iscritti in elenchi o albi istituiti dalla stazione appaltante (articolo 50);
Provvedono, inoltre, mediante procedura negoziata senza bando con invito a cinque, (per i lavori di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore a 1 milione di euro) o dieci operatori (per lavori di importo pari o superiore a 1 milione di euro e fino alle soglie comunitarie), individuati in base ad indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici.
Resta possibile l’utilizzo delle procedure di gara “ordinarie” sopra un milione di euro (articolo 50), senza bisogno di una motivazione specifica.
Il documento completo dell’ANAC
Potete consultare qui di seguito il documento completo.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it