normativa-seggiolini-auto-2019La nuova normativa dei seggiolini auto 2019 è ormai argomento obbligatorio per i genitori italiani. Vediamo insieme perchè è così importante ed in cosa consiste di fatto.


Normativa Seggiolini Auto 2019. In Italia il numero di incidenti stradali è ancora molto alto e questo non può che spaventare i genitori alla guida con i propri bambini in auto. Per evitare il peggio, sono state emanate alcune leggi che obbligano i guidatori ad adottare tutte le misure di sicurezza necessarie.

Infatti, oltre alle ovvie regole di buon senso (tenere il bambino in braccio non è tra queste), in Italia vige l’Art.172 del Codice della Strada, che in questo articolo approfondiremo.

 

Perchè il seggiolino va usato sempre?

A causa dell’alta imprevedibilità dei bambini, per evitare situazioni di pericolo si è deciso di imporre l’obbligo d’uso del seggiolino in auto. Infatti, una frenata brusca potrebbe mettere in pericolo di vita dell’infante. Inoltre, oltre che per una questione di pura sicurezza del bambino, quest’ultimo potrebbe distrarre il guidatore, toccare il cambio e in generale creare delle situazioni che possono mettere a rischio la sua incolumità.

È quindi chiaro come l’osservanza di tale legge sia doverosa per tutti i guidatori, ed in caso contrario sono previste sanzioni, che non devono per forza essere multe.

Quali sono le omologazioni vigenti dei seggiolini?

Le normative europee vigenti sono due, la UNECE R44/04 e la UNECE R129. È bene sottolineare che le due normative coesistono e sono entrambe valide, anche se utilizzano un metodo diverso. La prima, infatti, utilizza come metro di misura il peso del bambino, mentre la seconda utilizza la sua altezza.

La UNECE R44/04 divide le tipologie di seggiolini in 5 gruppi, anche se alcuni modelli comprendono più tipologie:

  • Gruppo 0: peso inferiore ai 10 kg;
  • E gruppo 0+: peso sotto i 13 kg;
  • Gruppo 1: peso tra i 9 e i 18 kg;
  • E gruppo 2: peso tra i 15 e i 25 kg;
  • Gruppo 3: peso tra i 22 e i 36 kg.

 

Inoltre, i seggiolini per i bambini sotto i 125 cm di altezza devono essere dotati di schienale.

La UNECE R129, come detto poc’anzi, utilizza l’altezza del bambino come metro di misura e in tal senso sono fondamentali due informazioni: altezza e peso del bambino da trasportare.

Questi dati sono riportati sull’etichetta posta sul seggiolino ed, ovviamente, bisogna assicurarsi che questi siano corretti. A differenti pesi ed altezze corrispondono infatti caratteristiche diverse del seggiolino.

Inoltre, inizialmente questa normativa imponeva l’uso degli occhielli di fissaggio per bambini alti meno di 105 cm: questa (prima) fase è chiamata i-Size. Successivamente quest’obbligo è stato abrogato (seconda fase, R129-02) e quindi è stato reso possibile fissare il seggiolino con la classica cintura di sicurezza.

Per concludere, tutti i rialzi omologati secondo la R129-02 venduti dopo l’estate del 2017 dovranno essere dotati di schienale.

Cosa dice la normativa?

L’art. 172 stabilisce varie cose, tra cui l’obbligo per tutti i passeggeri e conducenti di utilizzare le apposite cinture di sicurezza. Quello che però ci interessa sono le regole che tale articolo sancisce in merito alla sicurezza dei bambini a bordo.

In tal senso, i bambini con altezza inferiore a 150 cm devono essere assicurati al veicolo con l’apposito seggiolino, omologato in base alle normative vigenti in Europa.

Se l’auto non possiede nessun tipo di seggiolino i bambini sotto i 3 anni non possono viaggiare, mentre se superiori a 3 anni di età possono viaggiare sul sedile anteriore solo se la loro altezza supera i 150 cm.

Vi sono però alcune eccezioni: sui taxi, ad esempio, i bambini possono viaggiare senza seggiolino solo sui sedili posteriori e solo se accompagnati da persone di età superiore ai 16 anni.

Sono quindi esentati dall’obbligo si uso dei sistemi di ritenuta per bambini le seguenti categorie di trasporto:

  • Forze di Polizia;
  • Addetti all’intervento di emergenza, quali servizi antincendio e emergenze sanitarie;
  • Servizi di vigilanza;
  • Persone affette da patologie particolari, aventi perciò una certificazione che indichi la motivazione di tale esclusione;
  • Donne in gravidanza, anch’esse munite di certificazione;
  • Passeggeri dei veicoli M2 ed M3, quali ad esempio autobus;
  • Forze armate nell’espletamento di attività costituzionali nelle situazioni di emergenza.

Le sanzioni per chi non osserva le regole

Ovviamente chi non osserva tali regole merita una sanzioni, che può includere una multa o la sospensione della patente. Vediamo nello specifico tali sanzioni:

  • Sanzione che comprende una multa che può variare da un minimo di 83 € ad un massimo di 333 € e la perdita di 5 punti dalla patente, se chiunque all’interno dell’auto non faccia uso dei dispositivi di ritenuta, quali cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini o del dispositivo di allarme che approfondiremo tra poco;
  • Quando il mancato uso dei sistemi di ritenuta riguarda il minore, della violazione risponde il conducente o, in sua assenza, chi è tenuto alla sorveglianza del minore stesso;
  • Se il conducente è incorso nell’arco di due anni, almeno due volte nelle violazioni qui sopra elencate, è soggetto alla sospensione della patente per un periodo compreso fra 15 giorni e 2 mesi.
  • Per ultimo, chiunque, pur facendo uso dei dispositivi di ritenuta, ne altera od ostacola il normale funzionamento degli stessi è soggetto al pagamento di una multa avente valore compreso fra 41 € e 167 €.

 

Le novità di quest’anno

Con il D.lgs 122/19 è stato modificato l’articolo 172 del codice della strada, un comma 1-bis, il quale prevede che il conducente di un veicolo si assicuri non solo che bambini al di sotto dei 4 anni a bordo siano assicurati a un sistema di ritenuta regolare, ma anche a un apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino. Chi non osserverà tale regola sarà sanzionabile.

L’obbligo che doveva entrare in vigore dopo 120 giorni dell’entrata in vigore della legge, per fornire le giuste tempistiche ai produttori di seggiolini e dei dispositivi per adeguarsi a quanto sarà indicato dal Ministero delle infrastrutture (che nel frattempo ha diffuso delle FAQ), è stato accelerato.

Infatti l’obbligo è stato introdotto dopo soli 15 giorni dalla promulgazione della legge: cosa che ha scatenato l’ira delle associazioni dei consumatori.

Questa modifica è stata introdotta per limitare i casi di abbandono in auto di un bambino da parte del conducente. In tal senso, lo stress, può portare a dimenticanze irreparabili e di cui ci si possa pentire per tutta la vita. Viene chiamata amnesia “dissociativa”, che può presentarsi in ogni essere umano.

Quindi, per evitare situazioni come queste, avere un seggiolino dotato di allarme che possa avvertire il conducente o le persone limitrofe al bambino può essere un’ottima soluzione.